martedì 2 giugno 2009

ri-alzare la testa

alcune cose non cambiano nè muoiono.
altre si affievoliscono e ti danno l'illusione di essere passate.
altre ancora sono intermittenti.
cazzo, mi piacerebbe avere l'ispirazione, stanotte.
ho smesso di cantare, incredibile ma vero! cos'è stato a togliermi la mia più grande passione, la passione di una vita, qualcosa in cui eccellevo gratis?
non saprei; una parte di me, forse, è morta tre anni e mezzo fa, quando l'amara verità ha fatto toc toc.
potevo fingere di non essere in casa, no? invece le ho aperto e le ho anche offerto la schiena per una pugnalata supplementare.
l'amara verità mi ha portata a crescere e cambiare e in questo non mi sono sentita mai sola. per quanto distanti, dobbiamo ammettere che ognuno di noi è cresciuto grazie alle sofferenze provate con l'altro.
per quanto separati a forza, purtroppo il legame c'è sempre stato anche solo per il fatto di aver compiuto entrambi lo stesso percorso, dal buio totale alla luce del giorno, o forse dell'alba.
ammetto di essere stata una spina nel culo non da poco e non scriverò nulla a mia discolpa.
forse era davvero necessario soffrire così tanto per diventare le persone che siamo. per entrare a pieno titolo nel "mondo dei grandi" del quale, onestamente, non smaniavo per far parte.
tuttora, a volte, vorrei non farne parte.
alla fine, credo sia stato propizio incontrarci, scontrarci e abbandonarci. soprattutto abbandonarci.
il dolore ha vie strane e inimmaginabili per muoverci e cambiarci.
chissà se ci saranno altri incroci o scambi, chissà se avremo mai un vero confronto.
non so neanche chi devo ringraziare, se me stessa o qualcun altro.
di certo, i cambiamenti che ho affrontato si lasceranno dietro una scia di rimpianti e scelte discutibili.
ora so per certo che quello che sono e possiedo non lo devo a nessun altro che non sia io, il mio sudore, la mia fatica, il mio lavoro.
scavare nella terra non è neanche lontanamente paragonabile a scavare in se stessi.
per farlo sono state necessarie tante situazioni che, se evitate, non ci avrebbero portato dove siamo, con chi siamo.
è piuttosto grottesco che ci sia ancora qualcosa a legarci a persone che non fanno più parte della nostra vita presente, però c'è e ci sarà sempre.
ignorarlo è da stupidi, come mettere la testa nella sabbia.
tanto vale ammetterlo serenamente, prendi e porta a casa, accetta che le ferite peggiori sono quelle che devi ringraziare di più.
quale parte di me è morta tre anni e mezzo fa?
quella che non guardava al domani, ma solo all'oggi...
quella che voleva essere pazzerella e che sapeva ridere e godersela e fregarsene...
è rimasta una vecchia, al posto mio. una vecchia impaurita.