venerdì 29 febbraio 2008

to regret or not to regret

il lato positivo (che bisognerebbe sempre vedere) è che ora sono pronta per silvio muccino (vedi qui). silvio, sono libera! vieni?
il lato negativo è che mi sono tagliata la gola con le mie mani. e forse è un po' arduo vivere mentre ti dissangui, eh?

edit 14.38 - in qualche modo bisogna difendersi, dicono? sarà, e dunque meritavo qualcosa in più di un po' di tempo ritagliato (male) e incompiuto, che mi ha lasciato mille parole inespresse in bocca (compresi i saluti affettuosi della mamma). forse per i nostri 511 giorni insieme meritavo un po' meno indifferenza e freddezza. forse per la mia intelligenza meritavo un po' più di rispetto e meno cattiveria.

martedì 26 febbraio 2008

fuori è buio.

Ti ricorderò in ogni gesto più imperfetto Ogni sogno perso e ritrovato in un cassetto In quelle giornate che passavano in un'ora E la tenerezza i tuoi capelli e le lenzuola E no, non piangere che non sopporto le tue lacrime Non ci riuscirò mai Perché se sei felice Ogni sorriso è oro E nella lontananza perdonandoti ti imploro E parlerà di te È solo che... Che quando non ritorni ed è già tardi e fuori è buio Non c'è una soluzione questa casa sa di te E ascolterò i tuoi passi e ad ogni passo starò meglio E ad ogni sguardo esterno perdo l'interesse E questo fa paura Tanta paura Paura di star bene Di scegliere e sbagliare Ma ciò che mi fa stare bene sei tu amore Ho collezionato esperienze da giganti Ho collezionato figuracce e figuranti Ho passato tanti anni in una gabbia d'oro Si forse bellissimo, ma sempre in gabbia ero Ora dipenderò sempre dalla tua allegria Che dipenderà sempre solo dalla mia Che parlerà di te E parlerà di te È solo che... Che quando non ritorni ed è già tardi e fuori è buio Non c'è una soluzione questa casa sa di te E ascolterò i tuoi passi e ad ogni passo starò meglio E ad ogni sguardo esterno perdo l'interesse E tanto ti amo che per quegli occhi dolci posso solo stare male E quelle labbra prenderle e poi baciarle al sole Perché so quanto fa male la mancanza di un sorriso Quando allontanandoci sparisce dal tuo viso E fa paura Tanta paura Paura di star bene Di scegliere e sbagliare Ma ciò che mi fa stare bene ora sei tu amore e fuori è buio ma ci sei tu amore e fuori è buio.

lunedì 25 febbraio 2008

goodnight...

solo un pensiero... tra mille pensieri... per dire che a tratti sto bene.
che a tratti sono dubbiosa, a tratti sicura.
che a volte piango, a volte rido.

sabato 23 febbraio 2008

una cosa grande.

a volte le mie idee geniali non sono poi così male.
io credo che ci siamo lasciati andare troppo entrambi. troppo alla pigrizia. troppo alla stanchezza. troppo al darci per scontati dopo così poco, pur avendo progetti più che concreti. troppo al non corteggiarci più.
questa è la conclusione a cui sono arrivata, il che non comporta alcun beneficio perchè non è che un'idea in un marasma di idee confuse. molte idee e confuse.

venerdì 22 febbraio 2008

idee geniali.

io a volte ho idee geniali.
sì. di quelle che, dopo, hai lo stomaco a pezzi e la mandibola serrata.
io a volte sono una cogliona che la metà basta.
mi hanno detto "tu sai amare molto intensamente, più intensamente di chiunque altro". mi hanno anche detto che mi "basta un calo di intensità per voler ricominciare da zero anche se si tiene all'altro".
sono fatta male, me ne rendo conto, ma credo anche che esista colui che non fa calare l'intensità. o che la sa creare. o che ce l'ha nel sangue. colui che è perfetto per me e non mi farà mai pensare di andarmene.
non so, sono confusa. molto.
le lacrime non le piango più, ma solo perchè non vedo. non so.
se vedessi, o sapessi, avrei da rifarmi lo stomaco e i dotti lacrimali, come i cocainomani che devono rifarsi il naso non per motivi estetici ma per ricostruirlo.

martedì 19 febbraio 2008

rabbia.

quando capisci e scopri molte cose che non capivi e non sapevi.
quando tutto ciò riguarda persone che credevi di conoscere perfettamente e oh!, quanto ti sbagliavi! quanto ti credevi! quanto pensavi di essere sul pezzo!
quando a posteriori tutto torna e niente torna, tutto quadra e niente è come vorresti. quando ti senti solo vagamente presa per il culo, quando senti che alcune azioni non sarebbero degne del peggiore dei brachiopodi privi di spina dorsale (essendo molluschi, per l'appunto, ma non è colpa loro, e magari sono creature molto placide anche, sicuramente coriacee), ma le compie proprio chi pensavi fosse pieno di coraggio, meritevole di stima. non scegliere perchè non ce la si fa, ad esempio: ma che cazzo vuol dire? è una candida ammissione di mancato coraggio, o un modo gentile per dire "grazie di aver fatto il lavoro sporco anche per me, perchè io non ce la facevo!"?
in giro si sa come la penso sul coraggio. lo sa anche internet. le palle fuori, bene in vista, e via andare! la vita è così, non è "non ce la faccio a fare qualcosa che sarebbe nel mio interesse ma è troppo faticoso e poi dovrei avere anche il senso di colpa quindi visto che so che va tutto a rotoli da sè lascio andare e aspetto che sia tu a farlo". potrei sentirmi anche solo un pochino presa per il culo?
rabbia quando ti rendi conto del fatto che avresti anche ragione ma sei assolutamente, inequivocabilmente, palesemente, esplicitamente incapace di farti rispettare anche in questo caso, perchè preferisci il silenzio, perchè credi che il silenzio parli, ma ai sordi non parla, mentre si sparge la voce che non hai le palle. qualcuno lo crede davvero, ma non ha capito niente di me.
vorrei aggiungere che sto ancora studiando marketing.

lunedì 18 febbraio 2008

.

sai cosa?
convinciti pure che non ero quella che credevi, così starai meglio. convinciti che non hai perso nulla, se ciò ti aiuta a superarmi più in fretta. convinciti che ti sei sbagliato a valutarmi, purchè questo non sia solo un alibi vuoto.
io so invece che sono ancora la stessa che ero prima, che ero con te, che era tua, che ama te. che ha ancora le tue foto appese, il tuo anello al dito, il tuo pensiero fisso in testa, e che qualcuno venga a dirmi "te la sei cercata": lo sbrano seduta stante.
convinciti di quel cazzo che ti pare, difenditi come vuoi.
ma non osare rivoltare le carte in tavola solo perchè non sai come rispondere.
trova le palle alla stracazzo di età che hai e rispondi a una semplice domanda:
cosa-hai-fatto?
cosa hai fatto per non farmi andare via, visto che l'amore combatte tutto? cosa hai fatto dopo che ero andata via, per riportarmi indietro?
forse... forse l'amore non combatte poi proprio tutto.

principessapazzoide

sai che c'è? che sono stanca. che non voglio sentire parlare della festa del secolo a cui non sono andata. sai che avevo voglia di andarci e che avrei dovuto parlarne con chi di dovere? peccato, mi è stato chiesto di non andarci. perchè dico basta? perchè un anno fa era tutto diverso, nonostante la situazione fosse la stessa, e la cosa mi è venuta in mente solo ieri sera. solo che i ruoli erano invertiti. devo dire altro?
da oggi sono principessapazzoide (grazie, Luca).
e scrivo tutto come esce.
vi voglio bene, ma non capisco.
seconda cosa: sto sviluppando un incomprensibile astio verso chi non lo merita.

domenica 17 febbraio 2008

ore 21.41. riflessioni della sera

benvenuta piccola franci, dalle guanciottine tutte rosse e dalle ditine fortissime che stringono il mio indice grande e grosso e dalla testolina e forma di mela!
brava cara la mia fortitudo del cuore, trascinata da mancinelli, che sei sopra la virtus almeno per questa settimana! abbasso le vu merde!
brava cara testolina di cazzo vale, che non sai ancora cosa fare, come farlo, quando, con chi, perchè. brava, brava, brava! brava come te, a confonderti, a soffrire senza vero motivo, ad avere mille rimpianti e rimorsi, non ce n'è.

venerdì 15 febbraio 2008

postilla.

a volte credo di aver preso una decisione del cazzo in un momento del cazzo.
sono a pezzi. è tutto il giorno che piango. ma devo resistere.

attenzione: post dal contenuto splatter. e privato.

oggi niente categorie del post, chè l'informatica mi sta dando alla testa, maledetto lo schema E/R. oggi libero flusso di coscienza, e chissenefrega! ho bisogno di scrivere.
oggi soffro per la mancanza di alcune cose, soffro per aver scelto di privarmene; non soffro però se ripenso a quelle che già mi mancavano, ma la non-sofferenza sparisce subito perchè la mancanza delle cose di cui ho scelto di privarmi è più forte della mancata mancanza delle cose che già mancavano. però, al contempo, sento che non potevo comportarmi in altro modo, che ho fatto l'unica cosa che mi sembrava giusto fare.
staccare.
soffro soprattutto perchè mi mancano gli amici. i giochi. le pizze. gli involtini primavera. soffro perchè non sarei a mio agio e quindi mi chiudo ancora di più in me stessa. ancor più di quanto non abbia fatto in questo anno, in cui comunque mi sono aperta anzichenò. sebbene non sembri.
soffro perchè in alcuni giorni del mese odio questa fisiologia femminile che a detta di tutti è così meravigliosamente perfetta e naturale. a detta, forse, di tutti quelli che non si trasformano periodicamente in rubinetti sanguinolenti con tubature dolenti e pensieri ormonali da suicidio immediato. è una cosa che si sopporta solo perchè imposta e perchè con l'attività ormonale si possono facilmente giustificare pianti, depressioni, crolli nervosi. ma sappiate che non è gradevole, nè da vedere nè da subire.
sono solo un po' sotto pressione, ma tutto sommato mi piace. non mi piace strippare, ma fa tutto parte del gioco.
è incredibile quanto io sia cresciuta e mi sia rasserenata sulla vita.

giovedì 14 febbraio 2008

it started as a fucking day, it'll end as a fucking day

devo avere poteri di preveggenza. stamattina avevo il vago sentore che oggi sarebbe stata una giornata del cazzo, e così è stata. ho dato il peggio di me su un paio di fronti, il meglio su qualcun altro. ma quando do il peggio la giornata è rovinata. quando, invece, sono capace di prendere distanza dalle cose che lo meritano e di lasciarmi coinvolgere solo in quelle che lo richiedono, allora là mi piaccio.
ho sei esami in un mese. oggi è san valentino. sono abbastanza in forma se non fosse per un po' di tristezza che mi accompagna fedelmente ogni giorno e si fa tutte le mie pause caffè, ma ciò che non va bene in questo è che voglio che passi in frettissima. fortuna che non ho tempo neanche per rendermene troppo conto.
poi dai, basta pensare al mio 30 e alla mia A. e torna il sorriso. forse ho ancora speranza.

martedì 12 febbraio 2008

mattinata color marroncino con pensieri similari

io odio queste cose! odio chi non si fa gli affari suoi...

domenica 10 febbraio 2008

esperimento domenicale.

vorrei di nuovo ricordarmi come si fa a scrivere post chilometrici, vedi l'ultimo di sbri. però oggi terrò un diario della giornata, per annoiarmi meno mentre studio e annotare qualche pensiero estemporaneo.
ore 14.05: sto studiando marketing da tre ore, con 25 minuti di sosta per mangiare, e prevedo di proseguire fino a sera. sperando che l'esame del 21 sia davvero tutto a crocette e sui lucidi, ma diffidando dalle parole spesso traditrici dei professori, mi sorbirò comunque le migliaia di pagine di letture integrative che ci sono state assegnate ormai settimane fa. ora farò una pausa e mi guarderò csi miami. ultimamente mi addormento sempre poco dopo la metà dell'episodio.
devo anche dire che dovrei riflettere su mille cose ma non ho tempo. ho tre esami nelle prossime due settimane e due progetti da consegnare.
ore 14.51: episodio finito. un po' grottesco, complicato al limite del ridicolo - ormai csi ny è passato al numero 2 della mia classifica - ma non male per distrarmi un po' prima dell'immersione del pomeriggio.
ore 16.01: ho letto solo 25 pagine e ho già la nausea, per quanto l'argomento mi si confaccia. per rimediare a questo sconforto e a tutti gli sconforti di questo periodo, scalderò una pizzetta nel nuovo microonde combinato con grill per 3 minuti e la cospargerò poi di tabasco. mia mamma non è convinta. quasi quasi guardo anche l'episodio di csi ny.
ore 16.50: un episodio qualitativamente molto superiore al precedente della serie arancione ambientata a miami. torno al marketing.
ore 17.42: se avessi le palle, me le martellerei. questo libro è noiosissimo. sono confusa, nel frattempo, e non ho fatto passi avanti nè passi indietro. non ho tempo. ciò è brutto perchè non aver tempo di riflettere sulle cose importanti significa essere davvero alienati dalla realtà.
ore 17.55: ti amo, matrice FCB. sei la speranza della mia giornata di studio.
ore 18.50: piuttosto che leggere roba nuova, riassumo quella che ho già letto. la riflessione più profonda che riesco a fare riguarda la possibilità di cucinarmi un risotto questa sera e l'opportunità di sminuzzare il radicchio o lasciarlo a pezzettoni.
ore 19.22: finito il mini-riassunto. ho optato per lo sminuzzamento.
ore 19.41: ho sminuzzato. penso che dovrei studiare ancora, ma con che voglia? che concentrazione?
ore 20.30: fine cena. inizio prima serata. cuore in pezzettini. esperimento concluso.

venerdì 8 febbraio 2008

come volevasi dimostrare

...naturalmente oggi, mentre andavo a scuola, la radio ha trasmesso un pezzo di una trasmissione il cui argomento centrale era l'astinenza e in successione, immediatamente dopo, "heaven out of hell" di elisa.

ho voglia di me.

nonostante tutto, mi piace come sto reagendo. il requisito fondamentale è avere molti impegni (necessariamente quotidiani, pesantissimi e totalizzanti), molta determinazione, nessun tempo per pensare, nessuna paura. perchè, se hai paura, torni indietro per paura. bisogna avere forza. ricordare ogni giorno perchè. ricordare che più passa il tempo, più i contorni sfumano, più l'idea diventa idilliaca e spoglia dei suoi problemi, di quei problemi per cui la decisione era stata presa.
mi accorgo, sento il desiderio di introspezione e cura di me. forse non ho tempo. forse non ho voglia. forse non ho nè tempo nè voglia, perchè tutte le mie energie sono altrove. forse il fatto di non avere tempo ha fatto emergere il fatto di non averne voglia, o forza. ha gonfiato il problema.
ma finalmente, finalmente, mi sono trovata. so chi sono. so come sono. a volte so anche cosa voglio - non questa volta, non esattamente. ma finalmente, dopo anni di forse, ma, chissà, potrebbe, magari... ora so chi sono, cosa ho e non ho, come sono fatta nel bene e nel male. il che non è un punto d'arrivo ma di partenza. è uno strumento, non un traguardo, e ora viene il bello: vivere con la consapevolezza di me stessa - sempre nel bene e nel male (lo devo a te, questo. ed è una delle conquiste più belle della mia vita).
vivere con il dubbio di aver scelto bene o male. perchè non è mai facile, e qui entra in gioco la determinazione. io non so cosa sarà domani, finchè riesco a farlo voglio vivere senza saperlo, perchè forse ho fatto troppi progetti. troppo presto. troppo impegno. ho fatto tutto io, naturalmente. almeno so che la colpa è mia, e solo mia.
non voglio vedere film lacrimosi, sentire canzoni tristi, riguardare i ricordi, per ora. non voglio osservare dolci coppiette innamorate che hanno tutto e apprezzano tutto quello che hanno, perchè io avevo il 99% di quello che mi serviva e me ne sono andata per la mancanza dell'1%. va bene che ho il senso di colpa ontologico, va bene che ho deciso tutto io: ma devo punirmi di proposito, per questo?

domenica 3 febbraio 2008

sul perchè odio le dispense di marketing

ascolta, caro amico Constabile, ma perchè i valori monadici e diadici della customer relation non te li ficchi su per il retto fino a farteli uscire dalla bocca? senza offesa, eh. nulla di personale, caro, ma scrivi in modo incomprensibile. e ammettiamo pure che, essendo sui libri dalle nove di stamattina, io possa essere un po' stanca e che il livello di concentrazione non sia al suo massimo, ma davvero: preferisco le esercitazioni di analisi dei costi, piuttosto! questo è un indicatore di grande attendibilità per comprendere quanto mi facciano vomitare le dispense di marketing e quanto, piuttosto, avrei voglia di studiare quelle di bilanci. accidenti, le ho già studiate. ho finito le esercitazioni. devo proprio buttarmi sul marketing :(
un solo pensierino per la mirabolante festa della scuola di venerdì. indimenticabile, e domani mi deprimerò un po' nel vedere banchi e sedie laddove venerdì sera c'erano banchetti, tavolate di vini in ghiaccio, lasagnette al tartufo, mezze forme di parmigiano, macchina del caffè e ammazzacaffè, frutta e dolci di ogni varietà (non ho mangiato il culatello, per cui non posso esprimermi in proposito!).
che bello.