giovedì 29 gennaio 2009

conflitti di interesse

io e la mia futura suocera ci abbiamo messo un po’ di tempo a capirci, ma ora “ci amiamo”. eppure, sarò sempre un po’ gelosa dell’amore che il mio amore prova per lei. lo so: errore terribbbbbile! mai mettersi in mezzo tra marito e suocera e lungi da me la sola idea, tanto più che intrattengo ottimi rapporti con entrambi e che i miei futuri suoceri sono molto discreti, per nulla invadenti.
questa riflessione è stata suscitata dalla malsana idea che quando reclami un uomo, o sei sua madre o sei una rompipalle. lo stesso concetto - “non ci sei mai a cena” (inclusi gli occhioni cerbiattosi e inumiditi), oppure “vorrei passare più tempo con te” – acquista diverse valorizzazioni semantiche a seconda del ruolo familiare dell’emittente del messaggio – scusate, qui è emersa un attimo l’ex studentessa di comunicazione. in sostanza: alla mamma si dice sempre sì, alla fidanzata si dice sì con riserva – cioè lui si riserva di pensare “che palleee!”.
mi infastidisce enormemente l’idea che ogni mio “reclamo” – ad esempio “amore, mi fai le coccole?” oppure “amore, mi porti al centro commerciale/al cinema/al ristorante cinese/eccetera?” sia percepito dal mio lui come qualcosa che deve fare per far tacere la rompipalle che è in me.
deve essere coda di paglia, perchè Lui, in realtà, non si lamenta mai. o forse questa mancanza di lamentele mi insospettisce.
insomma, non me ne va bene una ;-)

sabato 24 gennaio 2009

profezie che si autoavverano

dopo aver detto a chiunque mi conosca che “io non ho mai la febbre, al massimo un gran raffreddore”, ho passato tre giorni con temperatura corporea oscillante tra 37,5 e 39 gradi.
a volte, confesso che mi spavento.
è successo che desiderassi un certo sviluppo di cose e che abbia pensato in dettaglio a come avrei voluto che andassero, e che sia stata a guardare senza mai intervenire mentre gli eventi accadevano esattamente come me li ero immaginati nella mia testolina. spaventando persino me stessa.
ebbene, ciò non accade con la palestra.
tutto iniziò con la mia frustrazione per il dimagrimento generalizzato dei miei amici, non seguito da un dimagrimento anche mio.
dite quello che volete, io sono una falsa magra. non che sia grassa, ma sono tondina, morbida, cicciosetta, ditelo come vi pare. ve lo dirò con la taglia: porto una 44 di pantaloni, per le maglie anche oltre. non sono magra, non lo sono mai stata, e purtroppo da un po’ di tempo non sono tonica, ecco perchè mi sono decisa a iscrivermi in palestra.

speravo di dimagrire appena messo piede sul tapisroulant? sì, ma non ci contavo. per buttare giù la pancetta ci vogliono almeno 3 mesi di allenamenti circa 3 volte a settimana.

io vorrei solo buttare giù 2-3 chiletti, quelli che mi fanno sentire a disagio (perchè, contrariamente a tante ragazzotte che vedo in giro, non oso mettere magliettine corte e strizzanti se non posso permettermele, nè faccio uscire mezzo culo dai pantaloni, quindi nell’ultimo anno ho indossato solo cose lunghe e larghe).

comunque, dopo una settimana di palestra in cui volevo prendere il ritmo e godermi il sudore che è come un grammettino perso, e soprattutto dopo una ferrea dieta (nota bene: per me mangiare sano è una ferrea dieta, perchè mangiare è un piacere irrinunciabile), sono riuscita ad ammalarmi e a perdere una settimana intera di palestra tra febbre, bronchite, tosse e raffreddore.

mercoledì 7 gennaio 2009

riflettevo solo…

riflettevo solo… su quanto io sia fortunata ad avere un ragazzo che amo e che mi ama, che rispetto e che mi rispetta, con cui i litigi anche apparentemente violenti non mettono comunque in discussione questo amore e questa storia. che mi fa sentire sempre desiderata e femminile e mi dà soddisfazione e non gelosia quando metto un vestito corto o una scollatura. che è ancora dolce e cuccioloso dopo due anni e dopo tante vicende. con cui divido la fiducia più totale.

martedì 6 gennaio 2009

parlare di sè in terza persona

Vale ha deciso che in questo post scriverà il proprio nome con la lettera maiuscola; perchè, se non ve ne foste accorti, Vale non utilizza mai – per scelta stilistica – le maiuscole nel suo blog.
Vale, da quando esiste facebook, è contenta: può descrivere il suo status in terza persona e ha la sensazione che questo renda più interessante ciò che scrive…
se qualche psicologo o studente di psicologia passasse di qui, le interpretazioni sono gradite!
alla fine Vale, in questo secondo post del 2009, non ha detto niente.
o forse no.

lunedì 5 gennaio 2009

il primo post del 2009

questo è il primo post del nuovo anno. 2009. un numero che mi piace.
ho riflettuto molto. non ho ancora smesso di fumare e credo che dovrò aspettare una vocazione, per riuscirci.
sono sempre io ma sono diversa.
ho gli stessi amici e gli stessi affetti e forse qualcuno in più.
ho ritrovato il piacere di dormire, qualche volta. almeno non striscio nannolosa per terra come prima.
ho delle certezze, anche. qualcuna più di prima, ma come sempre: più certezze portano più dubbi.