domenica 7 dicembre 2008

you can't play on broken strings

Broken Strings
Let me hold you
For the last time
It's the last chance to feel again
But you broke me
Now I can't feel anything

When I love you,
It's so untrue
I can't even convince myself
When I'm speaking,
It's the voice of someone else

Oh it tears me up
I try to hold on, but it hurts too much
I try to forgive, but it's not enough to make it all okay

You can't play on broken strings
You can't feel anything that your heart don't want to feel
I can't tell you something that ain't real

Oh the truth hurts
And lies worse

How can I give anymore
When I love you a little less than before

Oh what are we doing
We are turning into dust
Playing house in the ruins of us

Running back through the fire
When there's nothing left to save
It's like chasing the very last train when it's too late

Oh it tears me up
I try to hold on, but it hurts too much
I try to forgive, but it's not enough to make it all okay

You can't play on broken strings
You can't feel anything that your heart don't want to feel
I can't tell something that ain't real

Well the truth hurts,
And lies worse
How can I give anymore
When I love you a little less than before

But we're running through the fire
When there's nothing left to save
It's like chasing the very last train
When we both know it's too late (too late)

You can't play on broken strings
You can't feel anything that your heart don't want to feel
I cant tell you something that ain't real

Well truth hurts,
And lies worse
How can I give anymore
When I love you a little less than before

Let me hold you for the last time
It's the last chance to feel again
.

mercoledì 3 dicembre 2008

tacchi violenti

in questo mese di assenza ho pensato a molte cose.
sono una persona vera e tutte le mie azioni e reazioni sono spontanee, non ti so mentire. la trovo una cosa che mi differenzia, nel bene e nel male, da tutti gli altri. ma onestamente lo ritengo un pregio.
molte cose sono cambiate e le persone hanno mostrato - anche in questo caso nel bene e nel male - facce diverse da quelle che credevo.
stamattina, su un paio di tacchi violenti, vedevo prendere vita qualcosa che ho contribuito a rendere possibile.
domani, però, niente tacchi troppo alti.
sono ancora in ufficio ed è quasi ora di cena. ci resterò almeno un altro paio d'ore.
sono stanca morta e ho bisogno di dormire, ma basterebbe anche vedere le lamborghini.
mi sentirei un po' più vicina a te.

lunedì 3 novembre 2008

rivelazioni

oggi ho avuto una rivelazione.
a un primo sguardo, a una conoscenza superficiale, appaio un po' stupidina.
se non stupidina, comunque al di sotto delle mie reali capacità.
ho notato che in alcuni contesti è facile che ciò accada.
magari non è poi così tanto un male... ;-)

giovedì 23 ottobre 2008

ma...

oggi sono dell'umore che non vedo l'ora che finisca.
vorrei essere trattata come una persona con poca esperienza, non come una con poco cervello.
ho anche scoperto che, per alcuni, le due cose coincidono.
mi sono stancata del fatto che il mio non rispondere quando mi si tratta male sia scambiato per mancanza di palle.
e prima o poi risponderò, purtroppo: mi conosco. e non sarà bello (è una di quelle occasioni in cui vorrei tagliarmi la lingua).
mi sono anche stancata che le persone si prendano libertà che a me non sembra di dare loro, anche se si tratta solo di reiterare una battuta - alla quale, ovviamente, non ho risposto.
il pensiero che mi rinfranca è quello per cui mi siedo, in silenzio, e pazientemente aspetto sulla riva del fiume.
aspetto...

martedì 21 ottobre 2008

complessi

ho giusto scoperto di avere un vaghissimo complesso d'inferiorità rispetto alla mia collega stagista. lei non fuma, se non sono io a chiederglielo non fa neanche la pausa - prende il caffè-macchinetta e lo beve mentre rassegna una rivista, appena suona un telefono, e io sono solo riuscita a voltarmi per capire da che parte, lei è già attaccata alla cornetta con blocco e penna in mano. insomma, il non plus ultra dell'efficienza in una ragazza anche alla mano e simpatica.
stamattina lei non c'è e io mi sento la regina dell'ufficio.
ho un modo di lavorare diverso: sono meno scattante ma credo, in alcune cose, di essere più accurata.
secondo me siamo un'ottima squadra, ma mi sono accorta che quando non c'è io lavoro con più tranquillità, o con meno ansia. mi sento più polleggiata e più sicura.
boh.

giovedì 16 ottobre 2008

il buongiorno si *sente* dal mattino

questa mattina, allegra come una fresca scolaretta, sorridente come una fotografia, mi siedo sull'autobus e inizio a leggere il mio libro, pensando che amo i libri di psicologia perchè mi mettono di buonumore.
senonchè, verso metà di via mazzini, un puzzo di sporco stantio inizia a mozzarmi il fiato. puzzo di barbone, fetore assassino, per intenderci, fortissimo, a tal punto che ogni respiro è per me un conato di vomito. inizia bene, la giornata!
mi volto verso il mio vicino di posto, disperata perchè l'alternativa è non respirare; è vero che ha il capello lunghetto e scompigliato, ma ha anche un ipod nelle orecchie, le mani pulite, vestiti normali e puliti anche loro. il puzzo insopportabile continua, però, mi entra nelle narici, e non mi fermo tanto a riflettere perchè devo concentrarmi sul non vomitare.
a un certo punto, siamo in via san vitale, il puzzo inizia a calare e poi smette... grazieeee! però il mio vicino è ancora lì... potrete immaginare come mi sia sentita una merda nell'aver pensato che fosse lui ad emanare quel fetore.
ma il viaggio non era mica finito...
al puzzo di sostituisce, qualche fermata dopo, il non-plus-ultra del tamarro.
lui più lei più lei, ovvero
ragazzo con taglio di capelli assurdo tutto ingellato occhiali a mascherina che gli coprono anche il mento, camicia, pantalone basso sul sedere, abbigliamento tutto sommato finto chic,
più
fidanzata di lui, ragazza con la gomma in bocca che mastica finemente, coda di cavallo, bustino aderente sopra al lupetto nero, pantaloni a vita bassissima con mezzo culo di fuori, altezza da stangona e addominale bello tonico,
più
amica di lei, bassina e grossettina, che ne sembra la riserva e sicuramente le fa da scudiero.
a ciò si aggiunge che qualche sedile più avanti c'era un gruppo di ragazzine liceali che parlava dell'occupazione.
"cccccioè io mica sto facendo fuga amore, c'è occupazione!" "senti, guarda che ti facco diventare bella!" "cccccioè ma cosa credi... scendo in piazza otto agosto".
la squadra dei tamarri, come colui che vede la pagliuzza nell'occhio altrui ma non la trave nel proprio, commentava, osservando i dialoghi delle ragazzine: "ci sarà speranza per loro? saranno irrecuperabili?"

rimpiango il motorino.

mercoledì 15 ottobre 2008

lì, sempre lì, lì nel mezzo

una vita da mediano, da chi segna sempre poco, che il pallone devi darlo a chi finalizza il gioco.
ho passato tutta la vita nella selva dei mediocri. forse tra i mediocri eccellevo, è vero.
ma io vorrei eccellere tra gli eccellenti.
ambizione.

lunedì 13 ottobre 2008

le parole sono finestre o muri? dipende da come le usi.

almeno so che nessuno mi deruberà mentre uso il bancomat: nel mio conto ci saranno sì e no sei euro e ventiquattro centesimi.

secondariamente, consiglio a tutti il seguente libro: "Le parole sono finestre (oppure muri)" di Marshall B. Rosenberg. già dai primi capitoli infonde molta fiducia in se stessi e voglia di rivedere le proprie prospettive.
aiuta soprattutto quando si sta andando in ufficio a stressarsi.
ad ogni modo, per invogliarvi...
la comunicazione violenta, cioè priva di empatia, deriva da alcuni fattori:
- dal giudizio moralistico, che tutti siamo portati ad esprimere su qualsiasi cosa e su chiunque, per come è fatto l'essere umano;
- dal fare continuamente paragoni;
- dal confondere osservazione e valutazione (spesso sosteniamo di aver descritto un fatto accaduto, ma in realtà ne stiamo dando una personale valutazione; e per molti non è facile capire che lo stanno facendo);
- dal negare le proprie responsabilità, ad esempio con frasi come "mi fai sentire male!" (tua responsabilità emotiva) o "sto facendo questa cosa perchè devo" (anzichè: "scelgo di fare ciò perchè non voglio perdere il posto di lavoro");
- dall'avanzare pretese al posto di richieste.

Come si giunge a una comunicazione empatica che implichi uno scambio profondo con l'altro?
Rosenberg consiglia un processo in quattro fasi:
1. osservare i fatti e descriverli
2. dire apertamente quali sono i nostri sentimenti riguardo ai fatti in esame
3. capire quali bisogni sono legati a quei sentimenti
4. formulare richieste precise relative a tali bisogni.

ad esempio, non "mi fai sentire male quando non vuoi mai stare insieme a me ma preferisci i tuoi amici", ma "quando mi telefoni e dici che preferisci uscire con gli amici piuttosto che con me, io mi sento triste e abbandonata, mentre avrei bisogno di sentirti più presente e più entusiasta; potresti dimostrarmi più spesso i tuoi sentimenti?".

ma quanto è costruttivo tutto ciò??

venerdì 10 ottobre 2008

la patente non è un diritto 2

specifico: non ero stata appena strombazzata dallo stronzo di turno al semaforo nè all'incrocio; il mio era un discorso generale, suscitato dalla lettura della notizia sull'incidente di Bologna.
poi non posso negare che per me l'argomento sia caldo...
c'è chi non si rende conto che l'auto è un mezzo di trasporto ma può anche trasformarsi in un'arma letale. dipende sempre tutto dalle modalità di utilizzo.

per professione rassegno periodici sul settore automotive e quindi oggi mi è caduto l'occhio sul nuovo numero di "Al Volante", in cui c'è una notizia sull'Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) che chiede esami più severi per vista, udito e riflessi di chi deve rinnovare la patente in età avanzata.
questo è un altro argomento caldissimo!

giovedì 9 ottobre 2008

la patente non è un diritto.

leggevo sul Carlino Bologna un articolo sulle condizioni delle persone coinvolte in un incidente stradale lunedì scorso. ecco cosa è successo:

Gravissimo incidente stradale questa mattina verso le 10 all'incrocio di Piazza dell'Unita. Una moto di grossa cilindrata si e' scontrata con un taxi poi ha investito tre pedoni in attesa di attraversare sulle strisce pedonali. Il bilancio è gravissimo: una donna di 63 anni è morta sul colpo mentre altre due persone sono rimaste ferite, una in modo grave.
In base a una prima ricostruzione, una Aprilia 'Tuono' 1000 arrivata da via Giuseppe Mazza e' finita a forte velocita' contro un taxi Volvo V70, proveniente da via Corticella e diretto verso la piazza. Nell'impatto la moto e' praticamente decollata e, dopo avere abbattuto un palo semaforico, ha travolto tre persone che erano in attesa di attraversare la strada in via Franco Bolognese.


tralasciando per un attimo che il suddetto articolo, pieno di refusi ed errori di ortografia, era pubblicato nella versione online di una testata nazionale (ma dove andremo a finire?)...
a prescindere dalle colpe attribuibili in questa specifica circostanza...
la patente non è un diritto!
impennare appena scatta il verde non è un diritto!
superare i limiti di velocità non è un diritto!
che gli autovelox siano segnalati, dal momento che chiunque è tenuto a rispettare i limiti, non dovrebbe essere un diritto!
è un diritto invece andare piano se uno non si sente sicuro, se è stanco, se non sta bene (e tu che suoni il clacson, stronzo, lo sai perchè quello va piano? hai comunque il tuo diritto al sorpasso, ma almeno il frontale te lo fai da solo);
è un diritto guardare due-tre-quattro volte all'incrocio, se la prima non mi convince, senza essere presa a clacson e male parole (sempre tu che suoni: io ho fatto spendere alla mia famiglia quasi 10mila euro per una distrazione. tu che suoni, che ne sai delle mie motivazioni?);
la strada è di tutti; si deve adattare chi, col proprio comportamento, mette in pericolo gli altri, non chi segue le regole.
ficcatelo in testa!

infatti, se tu rispettassi la distanza di sicurezza, il vecchietto che va piano e frena all'improvviso non sarebbe un problema. l'idea che "chi va così piano è più pericoloso di chi va forte" è uno stupido alibi.
le regole esistono per un motivo e non è compito del cittadino discutere se siano giuste o meno! tantopiù che non parliamo di diritto privato, ma di codice della strada.
posso essere d'accordo o meno che "in quel tratto fare i 50 è ridicolo", ma dal momento che il cartello c'è, che ne discuti a fare?
taci e impara a rispettare le regole, anche quando non ti piacciono.

martedì 7 ottobre 2008

dove andremo mai a finire?

Leeds, processo a cuoco gay autore di un macabro omicidio: dopo avere ucciso l'amante ha cercato di cucinarlo

L'evoluzione dell'uomo? Finita: i maschi fanno figli quando sono troppo giovani e così ci sono poche «mutazioni» nel Dna

Si ferma a urinare vicino ad un bar: il proprietario gli spara e lo uccide

Ilary Blasi: «Così ho cambiato Totti». La conduttrice delle Iene: «Era un uomo del secolo scorso, ci ho lavorato sopra». «Non ho mai dubitato di lui»


questi titoli del corriere.it mi ispirano una domanda, la famosa domanda che nasce spontanea:
dove andremo mai a finire?

sabato 20 settembre 2008

ti amo...

noi facciamo tante cose insieme. ridiamo, giriamo i paeselli, guardiamo partite e telefilm, andiamo allo stadio e ai concerti, andiamo in vacanza, andiamo alle sagre e a mangiare le cose buone, giochiamo, cantiamo, ci prendiamo in giro, siamo teneri, ci riempiamo di bacini, ci abbracciamo durante la nanna ma non prima sennò non prendo sonno, fumiamo il narghilè, facciamo i test drive, non siamo mai d'accordo sul cinema, mangiamo spaghetti piccanti, organizziamo le serate "ognuno fa quello che vuole, basta stare abbracciati" - in cui tu guardi la partita in tv e io close to home sul pc, ma siamo abbracciati. noi sappiamo comprenderci e venirci incontro e sopportarci, quando serve.
e inoltre tu sei un ""oggetto"" di rara rarità.
per tutti questi motivi, voglio che la mia vita prosegua con te per sempre.

martedì 16 settembre 2008

giovedì 11 settembre 2008

22

[da brothers&sisters 1x15] Sarah, prima di cinque fratelli, in crisi col marito nonostante un tentativo di terapia di coppia, ora è dallo psicanalista da sola e piange disperatamente, singhiozzando.

Sarah: Perchè non mi dice qualcosa... qualcosa che mi faccia sentire meglio.
Psicanalista: Non esistono scorciatoie, Sarah, nella vita o nell'amore. Questo dolore deve essere vissuto, l'alternativa è sicuramente peggiore. É questo che ci rende speciali, che ci rende magnifici... che ci rende degni: il dolore con il quale amiamo. Ma questo dolore si accompagna a qualcos'altro: alla speranza. Insieme al suo dolore c'è la speranza, è questo che sta vivendo: qualcosa a metà strada tra l'agonia, l'ottimismo e la preghiera. Quindi lei è umana, è viva... questa è la nostra forza.


noi abbiamo superato momenti disperati.
noi abbiamo sofferto e fatto soffrire l'altro.
ma sono sempre stata convinta che, se fossimo sopravvissuti a tutto questo, ci saremmo amati infinitamente di più, dopo.
infatti, 22 è un numero bellissimo. e molto grande.

mercoledì 10 settembre 2008

giannabest!

Ieri sera ero a Carpi e ho goduto di uno spettacolo unico, offerto da un'artista unica con una carica inimitabile. Grazie, Gianna, per le emozioni uniche che ci hai fatto vivere con lo sguardo costantamente fisso negli occhi del tuo pubblico, con una sincerità e onestà che non avevo mai percepito in nessun artista: sembrano tutti così distanti dalle persone che gridano il loro nome sotto il palco, ma tu no: eri lì con noi e per noi. Con "Aria" sei riuscita a commuovermi letteralmente, sono tornata bambina sulle note di "Un'estate italiana". Non avevo mai visto una cantante così brava a coinvolgere i fan! Che dire: è stato un concerto unico.
E il cerchio si è chiuso.

lunedì 8 settembre 2008

pensierino

e quando penso che sia finita, è proprio allora che comincia la salita...
a volte la vita dà segnali inequivocabili, sicure conferme, e ti sembra di sognare, perchè non accade spesso.
c'è da tenere duro e da dimenticare molte cose, per il bene di tutti.

venerdì 5 settembre 2008

ce l'hai un doccia-schiuma all'acido muriatico?

avrei proprio bisogno di una doccia, e fin qui sarebbe facile.
ma io ho bisogno di una doccia metaforica, di uno scrub metaforico, di un deodorante metaforico, di un trucco accurato (reale e metaforico) e di smettere di fumare.
peraltro, stasera mi sono trattenuta qui e mi sono convinta di non saper più scrivere, di non scrivere nulla di interessante, che tutte le mie sicurezze sul fatto di essere una brava scrittrice/editor siano in realtà stupide presunzioni infondate.
in questo periodo non mi sento più me stessa e dunque non mi sento bene nella mia pelle.

giovedì 4 settembre 2008

tenerezza

La fidanzata lo lascia per farsi suora; Striscione davanti al convento: «Ti amo»
Un ragazzo di Alassio lascia il messaggio davanti al cancello delle francescane di Montecassino: «Torna da me»
FROSINONE - Un mese fa la sua fidanzata lo ha lasciato improvvisamente per prendere i voti. Ma lui - un giovane 20enne di Alassio - non si è dato per vinto e mercoledì pomeriggio ha lasciato un enorme lenzuolo bianco davanti al convento delle suore francescane di Montecassino: «Ti amo, torna da me».
IN TRENO - L'appello d'amore era rivolto alla sua ormai ex fidanzata, una coetanea anch'essa di Alassio (Savona). Il ragazzo è arrivato in treno dalla Liguria a Cassino e poi ha raggiunto il piccolo convento situato a mezza costa lungo i tornanti della strada provinciale che porta allo storico monastero benedettino. Prima ha cercato di parlare con la ragazza, poi, di fronte al rifiuto totale di quest'ultima, ha deciso di lasciare il messaggio.


Ma... che tenerezza!

lunedì 1 settembre 2008

un periodo triste e amaro

[Muse in sottofondo] soffrivo da morire e scrivevo il 10 febbraio 2006:

L'Ale mi ha consigliato di non perseverare nel covare odio e risentimento nei tuoi confronti. Si è accorta che sto incamerando e accumulando e mi ha consigliato di dirti cosa mi sta producendo questa reazione, altrimenti un bel giorno scoppierò. visto che ultimamente mi sto abituando a sperimentare prospettive diverse dalle mie, penso che un tentativo di fare come l'Ale consiglia non possa farmi male. Spero di riuscirci nei modi che lei mi ha consigliato.
Dunque, la cosa che più mi sta tormentando è la tua totale indifferenza. L'assoluta mancanza del minimo segnale di qualsiasi sentimento da parte tua, la tua gelida freddezza nel dirmi delle cose così importanti.
La tua mancanza di coraggio nel dirmi semplicemente che non mi ami. Non sto aspettando una conferma in questo senso, me la sono già data da sola. I fatti parlano, ma da te mi aspettavo più correttezza, visto che è quella che hai cercato comunicandomi come andava la tua vita privata.
Ma il mio disprezzo nasce dal fatto che dopo avermi detto una cosa per me molto dolorosa, tu sia completamente scomparso ignorandomi. E volevo solo una risposta, non riconquistarti impedendoti di sentire quei sentimenti appena nati. Anche un "non ne voglio parlare ora" sarebbe andato bene. Una risposta che definisse le cose non per deduzione ma chiaramente.
Non voglio certo una risposta, adesso. Non ti ho scritto per avere una risposta ma solo per una mia personale esigenza, un po' come hai fatto tu.
Smetto i panni ipocriti dell'adulta intelligente che ti augura il benessere che meriti indipendentemente da me e vesto i miei, quelli di una ragazza delusa, dolorante, che è ancora incazzata e furiosa per quello che sei diventato, per come ti sei comportato in virtù di una "confusione" che non mi sembra neanche più tale, ma che comunque sarebbe stata una buona risposta a qualsiasi domanda, compresa la mia; certamente una risposta migliore di "nessuna risposta", e un segno di minimo interesse per le conseguenze delle tue azioni. Non sto bene, nonostante le tue speranze; questa rabbia è fortissima, e invece di diminuire col tempo cresce di intensità.
Lascia solo che ti spieghi com'è la situazione dal mio punto di vista: il primo dell'anno mi ami; due giorni dopo non sai più se mi ami; pochi giorni dopo esci con una ragazza e succede ciò che sappiamo; tempo due settimane e torna fuori che ami me; altri dieci giorni e mi comunichi che ora stai bene grazie a una persona. Quantomeno un po' di confusione su chi sei diventato, su come ragioni, sul perchè fai così puoi giustificarmela.
Non mi faccio più nessuna illusione, su questo puoi stare tranquillo. Non cercherò in nessun modo di turbare i tuoi equilibri presenti e futuri, non mi interesserò di te o di quello che fai. Non mi vedrai, non ti cercherò, non sarò un problema in nessun senso. Ed è chiaro che questa è un'implicita richiesta perchè sia così anche da parte tua.


rispondeva lui lo stesso giorno:

Probabilmente la mia confusione ha provocato in te reazioni sacrosante... Mi fa male vedere che il nostro destino è perderci... mi chiedo "ho fatto qualcosa per impedirlo?" Probabilmente non abbastanza... sennò non saremmo a questo punto. Nel blog hai scritto fin da subito che nn volevi avere più niente a che fare con me, che volevi cancellarmi dalla tua vita... la mia "indifferenza" (che tale non è) deriva da quello... non mi sembrava proprio il caso di insistere sapendo quello che scrivevi. Leggere sempre il tuo blog, ogni giorno, posso farlo... è il massimo che mi è concesso... La prima volta nn ti ho parlato di certe mie cose e ti sei incazzata... la seconda volta te ne ho parlato e ti sei incazzata... diciamo che avrei potuto sbagliare in entrambi i casi, per cui non è che fossi sicuro sul meglio da farsi... e ho scelto il meglio per me... essere sincero... nn l'ho fatto certo per pulirmi la coscienza... Il mio comportamento confuso ti ha fatto stare male, lo fa tutt'ora... davvero non so dirti quanto questo mi pesi sul cuore... ma non credo che questo per te importi tanto... Non credo di aver frainteso il mio amore, solo la sua natura... il tipo di amore... ed è un tipo che non poteva spingermi da te... Ho sbagliato con te, su tutta la linea... avrei dovuto pensarci mille volte prima di dire a fare certe cose, pensare al fatto che avremmo sofferto, che avresti sofferto... Mi dispiace... anche se so che non perdonerai... dimenticherai me... questo è il tuo proposito, e probabilmente me lo sono meritato...


e io, da brava cogliona, replicavo ancora:

tu hai una vaga idea del perchè "La prima volta non ti ho parlato di certe mie cose e ti sei incazzata... la seconda volta te ne ho parlato e ti sei incazzata"?
evidentemente non mi sono spiegata bene. mettiamo i puntini sulle i, per cortesia.
visto che ho smesso i panni dell'adulta comprensiva, ti faccio presente che una volta mi è capitato di parlarti dei Subsonica (di un gruppo musicale!!) e tu mi hai chiesto di smettere perchè il pensiero ti infastidiva enormemente. prova a rigirarla, a renderla attuale, ad aggiungerci i momenti passati insieme di recente e aggiungi il fatto di perdersi per sempre. saprai come mi mi sono sentita. più o meno, perchè solo io so come mi sono sentita.
dici che la tua indifferenza non è tale. cos'è, allora?
spiegami anche la storia dell'amore, per cortesia. hai sbagliato non nella sostanza ma nella "natura" del tuo amore? che significa?
io credo semplicemente una cosa: per due anni e mezzo tu non hai trovato uno straccio di ragazza e quando io sono tornata hai capito, in parte, il perchè. ora non hai alcun problema in questo, e per me la situazione parla da sè. forse, se la guardi da questo angolo visuale, le cose ti sono più chiare.
hai ragione quando dici che non mi importa di quanto ti pesi l'avermi ferita. hai ragione, secondo me, anche quando dici che hai meritato il fatto di perdersi. ma lo dici come se ti dispiacesse, dunque presumo di continuare a non capirti.
condivido il fatto che prima di dire e fare certe cose avresti dovuto pensarci non mille, ma un milione di volte. ti sei guadagnato la mia sfiducia a vita, e forse è un bene per tutti

e replicavo perchè lui era venuto meno a queste parole, scritte di suo pugno un mese prima:

continuerò a vegliare su di te... nell'ombra, se non mi permetterai altro

quanto dolore ho sofferto quella volta... e a rileggere certe cose, a volte sembra ancora vivo... è proprio vero: certe sensazioni forti si radicano dentro di noi, e i sospesi della vita non si sciolgono finchè non vengono sciolti dai fatti o dalle parole giuste. alcuni non si sciolgono mai, dunque.
oggi, "time is running out" e "nymphetamine" fanno lo stesso effetto.
la curiosità si accende. quella per cui guardiamo quei programmi tv in cui ti fanno vedere com'è oggi Sandy Marton o il bambino che cantava "Popoff".
ti vorrei raccontare cosa mi succede oggi, anzi: chi sono oggi (naturalmente qui mi fermo, perchè alla vita ci tengo e sto sperimentando, proprio in questi giorni, gli istinti omicidi derivanti dalla gelosia. anche la mia, comunque, ingiustificata).
ma vorrei raccontartelo così, per curiosità. per capire se ciò che mi hai insegnato si vede o no.
per dirti a cuore aperto che devo ringraziarti di molto di quello che mi costituisce al momento.

Forse invece avremo sempre il rimpianto di non essere tornati indietro quando avremmo potuto... forse dovuto... e quando vedremo un gioiello, un oggetto bello e importante, ricorderemo sempre che nella nostra vita ce n'era uno, un tempo, che valeva ogni nostro respiro... a cui dedicavamo ogni moto del nostro cuore... e che ora è in fondo al mare... in un posto che non possiamo più raggiungere... perduto per sempre.

questo è quello che succede quando vuoi accedere al tuo myspace che non apri da anni, non ricordi più la password e vai a riaprire vecchie caselle di posta, in disuso da anni anche quelle, per vedere se la benedetta password salta fuori...

mercoledì 20 agosto 2008

indigestione = incubo?

chissà cosa ho mangiato ieri sera, di così pesante. avevo anche un leggero mal di stomaco e sicuramente ero gonfia come un materassino da spiaggia.
comunque, ho fatto un altro dei miei sogni. mentre sognavo avevo l'impressione "fuori campo" che fosse un sogno ricorrente e che quella non fosse la prima volta.
mi trovavo con un gruppo di persone quasi indefinite in un edificio indefinito, in balia di un pazzo che ci chiamava uno per uno in una stanza e lì ci asportava i reni.
perchè proprio i reni, non lo so.
so che me la facevo sotto dalla paura, perchè sapevo che sarei morta, ma nè io nè gli altri tentavamo la fuga. non ricordo se fosse perchè era impossibile farlo o cos'altro. nei sogni tutto è possibile, quindi potevamo anche essere lì di nostra sponte. era tipo agli esami di maturità, che sei costretto ad essere lì anche se non vorresti.
a un certo punto, la parte di me "fuori campo" si sveglia parzialmente e ricorda che sta sognando, che accanto a me c'è il mio amore che dorme e quant'altro e, come l'eroina dei migliori blockbuster, condivide questo insight con i compagni di sventura. quindi mi ritrovo nel mio sogno a dire a chiunque "è un sogno, stiamo tutti sognando, non succederà davvero", ma è come se ogni volta lo dicessi a me stessa.
il sogno si conclude con me che scendo una scala antincendio dell'edificio, lentamente, come se niente fosse.
devo mangiare più leggero!

domenica 17 agosto 2008

dov'è la sardegna?

questa mattina mi sono svegliata e non ero su suolo sardo, nè la corsica mi aspettava per darmi il buongiorno dall'altro lato del mare. non c'è che dire, io odio i ritorni.
grazie a sbri e grazie ai miei tre compagni di viaggio per le risate, il divertimento, le chiacchiere.
grazie anche a sardinia ferries per il ritardo accumulato dalla nave scorpio che così è partita con due ore di ritardo in mare grosso (da lasciare lì tutto l'apparato digerente).
grazie alle aspiranti veline che, per quanto inseguano un sogno discutibile, sono accomunate dal fatto di essere ridicole. ne abbiamo riso molto, giudicando la piega del singolo capello prima di metterci a tavola.
grazie a me per aver fumato così tanto da stare male più volte (ma che sei, scema?) dopo che circa un mese fa ero riuscita a rendermi davvero indipendente dalle sigarette. e senza sostituti. non smetterò mai di tentare di smettere!
grazie alla sardegna perchè lì per lì non me ne accorgo, ma mi rilassa e mi rende felice solo esistendo.
un po' come tu.

venerdì 25 luglio 2008

l'amara verità

LUI: che cosa c'è?

LEI: niente.

LUI: forse una cosa che ho detto?

LEI: no.

LUI: forse una cosa che non ho detto?

LEI: no.

LUI: forse qualcosa che ho fatto?

LEI: no.

LUI: forse qualcosa che dovevo fare?

LEI: no.

LUI:
forse qualcosa che dissi riferita ad una cosa che feci ma che non avrei dovuto fare o che avrei dovuto fare in modo diverso, in una maniera più rispettosa del tuo modo di sentire?

LEI: forse...

LUI: (dandosi una capocciata in fronte) lo sapevo!


essì, dai, ammettiamolo una buona volta: è così!

mercoledì 23 luglio 2008

servirebbe freud...

...perchè, pur essendo stata un'appassionata, non ricordo più granchè della sua Interpretazione dei sogni. questa notte ho fatto un sogno molto strano, come strano è il fatto che non ero affatto angosciata mentre accadevano i fatti che vado a raccontare.
io abito al terzo piano in un palazzo di nove con due scale, quindi dodici finestre per piano (cioè tre finestre per appartamento). va premesso, giusto per dire che se lo si guarda dal davanti è un normale rettangolo con la base più lunga dell'altezza. è massiccio.
ho sognato che il palazzo, in un modo ignoto e da nessuno in particolare, veniva segato all'altezza del secondo piano (cioè sotto ai miei piedi) e, di conseguenza, i piani dal terzo al nono cadevano al suolo. sentivo quella sensazione che hai quando fai le montagne russe, il fatto di cadere dall'alto. in teoria avrei dovuto restare schiacciata sotto gli altri sei piani, invece ero tranquilla perchè sapevo (?) che il mio piano era uno dei più alti.
ricordo che, durante la caduta, pensavo che mi sembrava l'undici settembre, ma mi dicevo di tenermi stretta ai mobili per sopravvivere. più che cadere, il palazzo si è adagiato con molta delicatezza. c'era un'atmosfera da guerra o attentato, anzi da titanic, quando la nave si inabissa: come se si sapesse già cosa sarebbe successo.
ricordo anche che prima del crollo, ho dovuto fare una valigia degli oggetti da salvare e ho preso la borsa sportiva adidas che mi ha regalato il mio fidanzato, dopodichè mi sono precipitata alla ricerca del mio notebook dicendomi che quella è la prima cosa da mettere in salvo (ricordo anche una certa angoscia nel pensare di perderlo). non ricordo quali altre cose ho deciso di salvare.
dopo il crollo e dopo essermi tranquillizzata perchè mamma e fidanzato tra le macerie stanno bene (non appena in piedi, mi pongo come priorità di trovarli), ho bisogno del bagno, ma poichè ho mille vestiti addosso non faccio in tempo a toglierli tutti e me la faccio letteralmente addosso. tra i vestiti, anche strati di qualcosa di trasparente, tipo una seconda pelle incolore, che si distingue dalla mia vera pelle unicamente perchè non ricopre uniformemente tutto il corpo ma solo alcune sue parti.
dopo tutto ciò, ricordo vagamente una doccia - la mia, per l'esattezza, ma non so se l'ho fatta o se l'ho solo desiderata per il fatto di essermi bagnata.una bella psicanalisi?

martedì 22 luglio 2008

happy birthday!

certo che il parrucchiere era proprio figo, eh. un parrucchiere figo e non gay, il quale mi ha chiesto quale anno del liceo io avessi appena appena finito. non che io sia così ingenua da non pensare che, forse, ci stesse provando con le lusinghe, ma ho ricevuto un numero di approcci sufficiente per sostenere con minimo margine d'errore che non fosse così (povera illusa!).
mi ha dato della liceale, e invece oggi compio 26 anni.
inutile dire che mi sento uguale a ieri e soprattutto uguale a quando, di anni, ne ho compiuti 18. era l'anno 2000 e tutti erano molto sollevati per la mancata catastrofe da millennium bug. il mio cellulare sembrava ancora un armadietto, non avevo mai usato la pillola come anticoncezionale, stavo con un compagno di scuola. internet era appena nata ma non ancora di largo consumo, c'erano le chat tipo c6, atlantide, e il mio nickname era babyboom. pochi giorni dopo avrei comprato il mio primo masterizzatore e mi sarei messa col primo grande amore della mia vita, con cui avrei condiviso tre anni e mezzo molto intensi. il giorno stesso partii per la grecia, unica maggiorenne dei quattro viaggiatori.
oggi mi sono soltanto raffinata poco più di prima, ma niente è così cambiato. mi sono viziata dal parrucchiere (figo e bravissimo: ha seguito alla lettera i miei desideri e non mi ha messo a tradimento sieri, creme o robe in testa) spendendo piuttosto poco, ho comprato una crema anticellulite (che l'età avanza) e un dvd.
naturalmente ero immersa in una nuvola del mio profumo preferito, Narciso Rodriguez, grazie al regalo del mio amore.
insomma, io mi sento giovane e mi sento bene.
(quando ri-smetterò di fumare, starò ancora meglio ;-)

lunedì 21 luglio 2008

sex and the city 4x07

Pensate quanto sarebbe più facile e utile se esistesse qualche rapida procedura chirurgica per asportare dalla memoria i brutti ricordi e gli errori, lasciando solo i viaggi divertenti e le vacanze riuscite!
{edit 4x11}
Quante strade e quante deviazioni, quante scelte e quanti sbagli. Lungo la strada chiamata vita, di tanto in tanto una ragazza si sente un tantino persa. A quel punto, credo debba liberarsi dal peso dei "volevo, potevo, dovevo", e andare avanti.

venerdì 18 luglio 2008

sbagliare e riparare

A volte mi sembra davvero che, messo via un problema, la crisi di astinenza sia così forte da dover colmare il vuoto con un altro problema. Me li creo io, a quanto pare.
Posto che il passato non si cambia, per quale motivo devo permettergli di perseguitarmi? Perchè non posso perdonarmi ed essere indulgente con me stessa, per una volta?
Che poi. Ciò per cui dovrei perdonarmi è probabilmente qualcosa che per la maggior parte delle persone è normale, ma per me no. Per me è sbagliato. Io ho sbagliato perchè non avevo abbastanza rispetto di me stessa e della mia dignità.
E quella che io ritengo una serie di sbagli continua a pesarmi sulle spalle e peggiora la mia ipocondria.
Io sono una persona diversa, adesso.
(mi preoccuperei del contrario)

letture e scritture e visioni

Io vorrei la Wii e Wii-Fit... :-(
Ma a parte questo.
Visto che d'estate leggo sempre più che d'inverno (leggo quando sono fuori casa, in casa ho altro da fare, a meno che non sia uscito l'ultimo Harry Potter, nel qual caso in casa è come se non ci fossi), sono venuta in contatto con stili e parole.
E mi è venuta voglia di scrivere un libro. Ma che potrei scriverci? Di fantasia ne ho poca e le mie difficoltà creative si palesano sottoforma di periodi lunghi, complessi, con ripetizioni lessicali non degne di me, che amo la paratassi, la brevità e la precisione nella scelta dei vocaboli.
Ho sicuramente qualcosa da dire, ma non so cosa sia nè in che forma farlo emergere. Mi è accaduto spesso, nella vita, di non saper interpretare una mia esigenza se non in modo vago e approssimato. Riesco a scrivere soltanto di getto, quando ne sento l'esigenza. A comando non ce la farei.
Il non riuscire a capire come devo agire (chiamasi allitterazione, la ripetizione di lettera o sillaba: -ire, -ire, -ire. Normalmente è volontaria, io invece ho fatto un pasticcio fonetico) mi fa sentire (SIC) molto frustrata.

Cambiando argomento, mi sono diversificata su un nuovo telefilm, consigliatomi da Sbri e prontamente testato: Queer as Folk, con scene di sesso omosessuale esplicito e storie di ragazzi gay. Il primo episodio mi è piaciuto, dunque proseguo col secondo.

giovedì 17 luglio 2008

smettere - 2

mentre cerco un supporto per notebook che non me lo faccia surriscaldare, rifletto sullo scivolone pauroso che ho fatto nel mio tentativo di smettere di fumare. diciamo che non devo ricominciare daccapo, ma devo rifare parte del lavoro.
tutta colpa dei demonietti e dello stress!
intanto, il notebook stand che ho trovato ha un nome simile a quello dell'autore del kamasutra, però non è indiano.
non chiedetemi che cazzo sto scrivendo, ai dont nou.
sono nervosa.
ero arrivata a un ottimo punto, il mio corpo non mi chiedeva più sigarette ed era la mia mente a stuzzicarmi. ora mi sembra di aver fumato quattro pacchetti, dalla sensazione che ho in gola.
sapete invece quante ne ho fumate in realtà?
due.
ma con difficoltà.
conto di diminuire tale difficoltà molto presto, intanto mi consola sapere di aver bevuto più di tre litri d'acqua finora durante la giornata.
non è mica facile, sapete.
è una dura lotta con me stessa e la mia ipocondria. che è latente, ma c'è.
macchè latente. sono io che la nascondo, ma a volte mi prende violentissimamente, con del panico assurdo.
comunque.
voglio farcela perchè il senso di soddisfazione che provavo era impareggiabile.

mercoledì 16 luglio 2008

riassunto della settimana precedente

direi di procedere per punti e sciorinare tutte le idee e le consapevolezze accumulate in una settimana di duro, durissimo lavoro.
  • almeno fino a domani non toccherò la valigia

  • ho trovato i sandali che cercavo, una via di mezzo tra il sandalo alla schiava e le ciabattine che vediamo tanto di frequente circolare ai piedi delle ragazze. 10 euro al mercato, e ho lasciato il cuore su un paio di scarpette rosse ma non avevo con me il cash per tornare a prenderle

  • non è mia abitudine bollare un'esperienza come negativa. a ben vedere, se non si trattava di cose gravissime, non ho mai detto "è stata un'esperienza negativa", nemmeno per dire "il film non mi è piaciuto". forse è senso di colpa nei confronti delle persone coinvolte nella suddetta esperienza

  • voglio avere dei figli, ma tra un bel po' di tempo e almeno dopo 5 anni di beato matrimonio senza rotture di coglioni :-)

  • a volte dare una sculacciata serve, se la sculacciata non sfoga la rabbia del genitore ma è intesa come segnale che il bambino ha toppato gravemente

  • ho capito perchè sono perfezionista, precisa e tento di fare qualsiasi cosa benissimo e al meglio: perchè odio i rimproveri. devo avere una lunga storia di rimproveri pregressi e rimossi, grazie ai quali ho coltivato il mio amor proprio

  • penso che leggerò anche gli altri libri di Fabio Volo, perchè "É una vita che ti aspetto" mi sta piacendo moltissimo. com'è che lo stesso linguaggio e pensieri simili stesi da me sono estreme banalità, mentre lui riesce a riempire le parole di sostanza? boh. ecco una preziosa chicca, che peraltro mi descrive in un passato non remoto.
    «Pur avendo tutto, pur avendo molto, mi mancava sempre qualcosa. Allora non sapevo cosa fosse, ma avevo continuamente la sensazione che il cerchio non si chiudesse. C'era come un buco. Serviva ancora un mattone. Non ci voleva molto, ma quel poco non faceva tornare i conti, non chiudeva, non completava. Per anni in quel vuoto ci mettevo un'altra persona. Una donna. Ripetevo che stavo con lei perchè mi completava. Perchè mi migliorava. Quel vuoto, però, con il passare del tempo mi aveva creato chiaramente una dipendenza. In quella donna riponevo la mia felicità. Quella dipendenza mi metteva paura. Paura di perderla. Si innescavano così dinamiche di disarmonia, che alteravano il mio comportamento o quello dell'altra persona, e finivamo col non vivere la nostra vita. La nostra storia frenava e dirottava i nostri destini. Anche qui ci si adattava»

  • continuo a sostenere la separazione dei beni, ma non per i motivi che potreste credere. per motivi nuovi e più fondati

  • devo tornare alla mia vita salutista fatta di tre litri d'acqua al giorno. lo stress mi ha spinto addirittura a comprare le sigarette

  • non so assolutamente fare la babysitter, perchè non ho voglia di giocare coi bambini nè di perdere la testa a controllarli ogni secondo! :-)
mi siete mancati! ora mi guardo un po' di sex and the city. troppa astinenza mi fa male ;-)

martedì 8 luglio 2008

il mio mini-trolley vezzoso e l'armonia delle sfaccettature

ho quasi finito di tentare di far entrare l'impossibile in un mini-trolley vezzoso blu e rosso che ho comprato ieri da una cinese per soli 12 euro. del resto, mica vado in vacanza: vado una settimana a fare la babysitter dei due diavoletti di 5 e 3 anni, e nei momenti liberi leggerò, ascolterò musica, farò parole crociate o una passeggiata, nient'altro. ho preso 3-4 magliette, una gonna, un paio di pantaloni, un copricostume, un beauty, asciugamani e la valigetta è già piena. manca il telo da mare e altre 2-3 mila cose che infilerò nello zaino o chissà dove. (il tentativo era quello di prendere solo lo stretto essenziale)

prima di tutto ciò, io e sbri ci siamo impelagate in una riflessione sulla crescita personale.
si è detto che la transizione tra essere bimbe ed essere adulte è infinita, forse non si arriva mai definitivamente.
i dualismi e i pluralismi del carattere di ognuno rendono difficile il percorso.
bisogna cercare di rendere se stessi armonici in tutte le sfaccettature, non uniformi piallandole.
bisogna essere armonici e non uniformi.
dice sbri: "la cosa più difficile è rendersi conto di cosa è muffa e di cosa ha solo bisogno di rinnovarsi ed essere ristrutturato".
dico io: "per far accadere questo rinnovamento bisogna essere capaci di un'analisi di sè profondissima, ed è per questo che la cosa è difficile".
dice sbri: "in alcuni casi la superficialità mi preserverebbe. approfondire troppo significa appesantire".
non ringrazierò mai abbastanza per essere tutto (lunatica, rompiballe, precisina, pignola, sicura di me e insicura di me nei momenti meno opportuni) fuorchè superficiale. vado sempre a scavare, e a volte mi rendo conto che non è producente. scavo anche nella filosofia degli involtini primavera (che mi accingo a mangiare tra poco).
come ho scritto, "penso solo che ci voglia tempo per rendere armoniche le parti e la vera crescita è quella".

vi lascio con queste riflessione... mi mancherete!
mando un bacio a tutti quanti e ci risentiamo tra una settimana!

le veline!

in riferimento a un post in un blog che leggo, vorrei aggiungere le mie considerazioni a proposito della puntata di ieri di "veline" che, purtroppo, mi è capitato di guardare in quanto precedente il film con Nicole Kidman che ho poi visto.
che tristezza.
tutto ciò che Mabe ha già scritto lo condivido. per fortuna c'è ancora qualcuno che la pensa come me senza conoscermi o avermi parlato. confido che ci siano altre persone nel club.
intanto, molte delle candidate veline non sanno neanche muoversi (i tempi di canalis e corvaglia sono finiti).
ho dimenticato di premettere che nessuna delle mie parole è dettata da invidia, perchè credo che non mi manchi nulla rispetto a quelle ragazze, se non diversi centimetri in altezza. per il resto, censuro ciò che penso perchè poi sembro presuntuosa ;-)
la cosa che mi fa tristezza è che ci siano ragazze, in giro, per cui diventare f a m o s a (e non diventare brava in qualcosa) è il sogno della vita. mi fa una gran tristezza perchè una volta il sogno era diventare medico, infermiera, ballerina, cantante anche se vogliamo.
oggi vogliono conoscere i tronisti, essere come i tronisti, corteggiare i tronisti, andare a uomini e donne.
grandi ambizioni.
sono sempre stata quella che tentava di non giudicare nessuno, men che meno per le scelte, ma la tentazione di credere che queste ragazze siano un po' stupidine e di discutibili valori è molto forte!
peraltro mi fanno ancor più incazzare perchè mi fanno uscire dalla bocca e dalle dita parole e pensieri così a p p a r e n t e m e n t e buonisti e moralisti. e io odio dire cose che appaiono in questo modo erroneamente, perchè essere sfrontata e controcorrente fa più figo, mentre io parlo come la Charlotte della situazione.
in effetti odio molte cose che dico e penso, ma questo per me è normale: sono sempre lì a pensare a ciò che vorrei essere e non a ciò che sono.
ma di sicuro ciò che vorrei essere non è una velina sculettante.
preferisco essere laureata con 110 e master postlaurea in cerca di occupazione, futura sposa (ihihih) di un angelo (per sopportarmi, deve esserlo!) e, perchè no, bella ragazza cosciente di esserlo (per le disquisizioni a questo proposito, farò un brainstorming con la Chicca e poi posterò ;-).
ma sculettante, mai.

lunedì 7 luglio 2008

affinità elettive - 2

durante la vacanza ho proseguito nella lettura delle Affinità Elettive, faticando non poco a interpretare il linguaggio ridondante di Goethe. cito qui alcuni periodi o frasi che ho ritenuto degni di nota per qualche motivo.

«Com'è raro che l'uomo sappia valutare esattamente ciò che occorre sacrificare per ottenere un certo vantaggio! com'è difficile volere lo scopo senza disprezzare i mezzi! Molti scambiano addirittura i mezzi per il fine, e si rallegrano di quelli perdendo di vista questo» (lo dice il Capitano).

«Negli affari è come nel ballo; persone che hanno lo stesso passo diventano per forza indispensabili l'una all'altra; da questo sorge necessariamente una reciproca simpatia».

«le creature che già per natura si sentono l'una verso l'altra inclinate, si associano ancor meglio quando la legge le unisce».

«Il matrimonio è l'alfa e l'omega di ogni civiltà. Esso fa gentili i feroci, ed anche il più raffinato non ha occasione migliore di mostrare la propria gentilezza. Indissolubile dev'essere; poichè porta tanta felicità che ogni singola eventuale sventura non merita d'essere tenuta in conto. [...] La condizione umana è così ricca di dolori e di gioie, che non si può affatto tenere il conto di ciò che una coppia di sposi si debbano l'un l'altro. É un infinito debito, che può venire compensato solo con l'eternità».

ma d'altro canto:
«chi conosce il mondo, vede bene che anche nel matrimonio l'unico inconveniente è l'esigenza della durata eterna, in mezzo a tanta instabilità delle cose umane».

«I fanciulli non mantengono quello che promettevano, ben raramente lo mantengono i giovani, e se per caso tengono parola, ecco che il mondo non la tiene a loro».

«Ella si diceva tutto ciò che ci si può dire in simili casi, e si anticipava, com'è uso, la dolorosa consolazione che anche tali dolori il tempo avrebbe lenito. E malediceva il tempo che occorre per lenirli; e malediceva il tempo squallido in cui sarebbero stati leniti» (Carlotta, preda delle pene d'amore).

«Il presente non si lascia facilmente sottrarre il suo immenso potere».

«Una parola esplicita è terribile quando manifesta improvvisamente ciò che il cuore già da lungo tempo si è consentito».

«Poichè un cuore che cerca, sente bene che qualcosa gli manca; ma un cuore che ha perduto, sa di che cosa è stato privato. Il desiderio si muta in malinconia ed impazienza».

domenica 6 luglio 2008

curioso strippo momentaneo

quei fastidiosi animaletti o piante o alieni digitali che parlano - e peggio: cantano! - dallo schermo targato italia uno e che vorrebbero, per soli due euro (!), comunicarti l'arrivo di un sms o di una telefonata, io li ODIO!
ma poi, che nomi hanno? rita la margherita, virgola il gattino, gina la volpina, bella topolona, carotina coccolina, ma dico: il genere umano si sta rincretinendo!? io sono per la democrazia e la libertà, però tutta questa diffusa lobotomia aggratis mi sta stressando parecchio!

sabato 5 luglio 2008

vacanze pugliesi... finite -sig!

visto che mi mancava il pc, ho usato il cellulare per raccogliere due pensieri sulla mia settimana introspettiva... eccoli qui.

PRIMO GIORNO: SABATO

Prima di Ancona campi di girasoli a perdita d'occhio, ma non faccio in tempo a fotografarli.
Due ore di ferrovia sul mare,ma le spiagge sono vuote... Perché?
Vedo due splendide rocche che dominano il mare in due paesi successivi e per un attimo mi convinco che tutti i paesi della costa marchigiana ne abbiano una.
A Giulianova demoliscono una villa che sembra quella di una principessa, con una scalinata principesca. Spero che qualche ricco e fortunato l'abbia comprata per sorprendere l'amata con una casa ristrutturata di fino. Sembrerà un castello.
All'altezza di Pescara i pensieri che mi turbavano nel resto del viaggio si fanno più insistenti e inizio a chiedermi se voglio continuare ad essere questo tipo di persona, rigida, inespressiva, acida con chiunque, anche con gli sconosciuti. Forse staccare una settimana mi farà bene, per capire perché talvolta mi comporto in modi che non vorrei mi appartenessero.
Il viaggio è introspettivo. Una delle certezze che ho maturato è che nessuna crisi mi allontanerà più da Lui, io ormai ho deciso che Lui è il mio futuro, la mia famiglia, il mio compagno di vita. A volte la quantità di amore che provo per Lui mi assale e mi commuove.
Seconda cosa: io e mia madre battibecchiamo in continuazione, spesso litighiamo, spesso ci prendiamo reciprocamente a male parole (per dirla carinamente ed eliminare la sporcizia di quelle parole) ma poi, quando io parto per le vacanze, ci sciogliamo entrambe in lacrime. Voglio imparare a esprimerle il mio amore prima che lo faccia lei. Impararlo insieme è fuori discussione, implicherebbe il fatto di fare qualcosa insieme.
Non avevo mai visto dal vero quelle specie di mulini a tre pale sottili per l'energia eolica! Sono belli! Danno un forte senso di progresso e insieme pulizia e purezza!
Eccomi arrivata in Terronia, che chiamo così avendone origine a mia volta, che nessuno s'offenda. Barletta, vista dal treno, ha il sapore di un antico rione, con lenzuola stese al vento e il sole che ha tutto un altro odore.
Ho deciso che devo recuperare la settimana di delirio da nervoso essendo gentile e sorridente con tutti, almeno nelle intenzioni.
Dopo l'iniziale spaesamento, ho iniziato ad ambientarmi subito: non c'è un metro di costa diritto, tutto è frastagliato in piccole e grandi insenature. Non c'è nessuno in giro, i parcheggi sono vuoti e tutti stanno sulle terrazze delle case fino a notte inoltrata.

PRIMO APPROCCIO
Il mio primo approccio con la natia Terronia voleva essere improntato a sfatare alcuni pregiudizi che chi vive al nord di solito ha.
Ad esempio: al sud non sanno guidare. Appena usciti dal viale della stazione, ho notato che a Lecce si prende la precedenza all'incrocio colui che svolta a sinistra, mentre a me avevano insegnato che quando svolti a destra ce l'hai tu. Inoltre una baldanzosa ragazza che non aveva una capigliatura, ma una montagna di ricci, ci affianca al semaforo sulla sua yaris. Quando scatta il verde, pensa di superarci perché siamo targati Bologna, e non smette di provarci finché non ha a 2cm di fronte un'altra auto che proviene dal senso opposto. Appena imboccata una strada più larga, sorpassa con sdegno, come se avesse un bolide. Ha rischiato un frontale per che cosa?
Terzo punto: manca la segnaletica orizzontale e così molti si immettono selvaggiamente anche quando qualcuno ha la precedenza su di loro.
E dire che volevo sfatare il pregiudizio stradale, ma non ho fatto neanche in tempo ad arrivare!

TERZO GIORNO: LUNEDÌ
Lunedì ed è già silenzio. La natura parla da sé, le grotte e le rocce e l'acqua verde ispirano silenzio e molto rispetto.
Nessuna particolare introspezione oggi né ieri, degno di nota il lauto aperitivo al bar del porticciolo.
Non avevo mai visto un porto, per quanto piccolo, con acque così limpide e pulite.
Oggi ho inoltre definitivamente scoperto una nuova passione: il gommone. Desidero ardentemente un M11 Coupè dei Cantieri Magazzù di colore bianco. È ancora più bello di una barca e ha una cabina che si raggiunge scoperchiando quella che sembra una botola di fianco al posto di guida.
Infine mio padre, profondo conoscitore della musica moderna avendo lavorato anni in una radio, mi ha chiesto oggi se Rihanna avesse scritto una canzone sul suo ombrello. Che tenerezza.

QUARTO GIORNO: MARTEDÌ
Stasera, l'amore della mia vita distrugge completamente il mio desiderio di possedere un M11 Magazzù comunicandomi che lo stesso, di prima mano, costa 240.000 euro, ma se lo voglio usato posso anche spenderne solo 160.000. E io che avevo sperato in una spesuccia di 50.000!

QUINTO GIORNO: MERCOLEDÌ
L'esperimento è fallito. Poiché la notte fa abbastanza caldo, teniamo le finestre aperte per far passare corrente. Io ho gli scuri e posso tenerli chiusi, ma uno di essi è rotto e uno spiraglio di sole passa sempre appena dopo l'alba. Infatti, anche stamattina mi sono svegliata poco dopo le 5, come sempre da quando sono qui. Nel delirio sonnolento del tentativo di riaddormentarmi, ho fatto questa riflessione: mi sembra impossibile che quel bel giovanotto che mi sorride da molte foto, che in alcune mi abbraccia e in altre mi bacia, abbia scelto proprio una vecchietta come me per passarci la vita! Lui che potrebbe averne quante ne vuole anche molto meglio di me e di età più umana o inferiore alla sua...
Forse facevo meglio ad alzarmi, stamattina ;-)

SESTO GIORNO: GIOVEDÌ
In attesa che apra la piscina d'acqua salata con annesso ristorante, posso tracciare un bilancio positivo per quanto riguarda la mia autostima. Qui nella nativa Terronia la mia fisicità morbida e mediterranea è molto apprezzata, sarà perché ricordo le donne del posto. Su nel nord vogliono gli stecchetti taglia 42 con gambe magrissime, zero pancia e zero fianchi, seno inesistente e qualcosa addosso che sbrilluccichi: dietro a quelle si perdono tutti gli sguardi. Non temo di suscitare ire dicendo così, perché scommetto che le ragazze che rispondono a questo identikit non hanno nulla di naturale. Un difetto, minimo, devono averlo. A me appaiono costruite ad hoc per rientrare nei canoni e mi fanno tristezza. Quelle magre di costituzione le distingui immediatamente, sono diverse, lo vedi.
Ad ogni modo, qui in Puglia piacciono le ragazze morbide, formose, che mangiano con gusto, e ciò mi ricorda che sono felicissima del mio aspetto non anoressico! È bello sentire e vedere che piaccio agli uomini!

venerdì 27 giugno 2008

in partenza per una lunga estate

domani parto e mi sembra così strano. una settimana tra coccole, vizi e giri in gommone. una settimana da figlia di paparino, una cosa che non vivevo da tanto tempo!
al ritorno avrò appena il tempo di fare due lavatrici, poi ripartirò, questa volta per aggregarmi alla famiglia dei due piccoli diavoletti che babysittero in una ridente - e vuota - località della riviera romagnola. dovrò accudirli per otto ore giornaliere e me ne tornerò a casa dopo una settimana col portafogli poco più gonfio e la pelle - spero - più abbronzata. quella famiglia mi piace molto, il loro equilibrio è anche quello che vorrei raggiungere io nella futura costruzione della mia vita con Lui.
dopodichè... solo altri 12 giorni a casa, il tempo di festeggiare la mia inesorabile caduta libera verso i 30 (e che c'è da festeggiare!? mi è anche uscita della cellulite, che non potevo crederci e mi sono fatta una fotografia al sedere da in piedi per vedere se c'era e com'era. si manifesta solo da seduta), e riparto per cagliari... dove mi attende la sorella sarda e il nostro annodelirio. dopo 5 giorni da tutto ciò, arriverà il principe azzurro a prendermi per portarmi nel luogo dei sogni, dove c'è sole, acqua, sardegna, corsica e Lui come ciliegina sulla torta...
sì, dai, la ciliegina! quella che tiri via dalla torta e che solitamente resta impregnata di panna, cosicchè tu devi pulirla con la lingua... ;-)

giovedì 26 giugno 2008

layout, nonne, auto

da tempo immemore, ormai, cercavo di capire come funzionassero i layout di blogger, ma non avevo capito un accidente e quindi ogni volta mi perdevo nelle lande desolate di un codice a me sconosciuto. oggi invece sono stata brava: ho perseverato. il motivo di tutto ciò è che la sottoscritta non può accontentarsi di un layout predefinito di blogger, no! deve personalizzare ogni singolo punto esclamativo.
questa piccola postilla era per spiegare il leggero cambiamento di layout.
ultimamente sono molto nervosa e mi scaldo con chiunque per qualsiasi cosa. per esempio, le mie due nonne domani vanno al cimitero e una di loro voleva che io andassi in centro a prendere l'altra e a portarla da lei, dopodichè me ne potevo anche andare a casa, chè l'auto per andare fuori città ce l'avevano. io mi sono sentita usata come un autista e mi sono innervosita.
inoltre, non riesco a capire le persone che hanno un problema e si limitano a constatarlo, senza affrontarlo, e poi dicono "io ho un grosso problema, capiscimi". queste cose mi mandano in bestia, perchè a me nessuno ha mai dato la possibilità di respirare, ma ho sempre dovuto risolvere tutto e subito. so bene che il fatto di aver rinunciato a tante cose non rende altri meno meritevoli di averle.
un'altra cosa che mi fa incazzare è che il maledetto incidente è stato ormai due anni fa e, a parte quello, nei miei 5 anni di patente non ho mai preso nemmeno una multa per divieto di sosta, non faccio cazzate ma non sono rincoglionita, non vado veloce ma non rallento il traffico, non stringo le curve, non mi allargo, non sorpasso in modo pericoloso, do sempre la precedenza, mi fermo agli stop, non bevo mai prima di guidare e non ho mai parlato al telefonino alla guida. eppure, dopo l'incidente, sono stata marchiata a fuoco e nessuno, dico nessuno, nella mia famiglia mi presta la macchina. posso anche morire di caldo, svenire mentre guido la mia scatoletta senza condizionatore e coi sedili imbottiti (facile, visto che ho la pressione 60-80). cazzo, ma vale più un singolo episodio che cinque anni di dimostrazioni? naturalmente, se si è in vacanza in compagnia, tutti danno il cambio al proprietario dell'auto ma nessuno si sogna di chiederlo a me.
è l'ennesima dimostrazione di quanto vado sostenendo da anni, cioè che molti fingono stima in me e poi, quando si tratta di dimostrare la fiducia, non lo sanno fare. almeno coerenza e sincerità!

mercoledì 25 giugno 2008

"sex and the city" come filosofia di vita

ecco, lo sapevo. sex and the city diventa, oltre che una droga, una filosofia di vita. il test di facebook dice che io sono miranda: intelligente, acuta, di successo, pragmatica, seria, un'ottima amica. diciamo che miranda è il personaggio in cui mi riconosco di più nel modo di pensare, mentre carrie è decisamente il mio alterego emotivo. charlotte è quello che sarei diventata se la mia infanzia non fosse stata quello che è stata, mentre samantha è un periodo della mia vita che cerco di dimenticare. non che giudichi le donne-samantha, ma quello stile di vita che credevo emancipazione copriva qualcos'altro di decisamente non emancipato. forse insicurezza e voglia di essere viziata e coccolata. carenze affettive.
comunque, ora smetto di scrivere e mi guardo un altro episodio... non resisto!

voglia di vacanza

stamattina faceva davvero troppo caldo a Bologna (temperatura in casa 28°, temperatura fuori 26°), per cui appena sveglia, mentre l'acqua del tè si scaldava, ho montato il meraviglioso ventilatore a tre velocità. ora si sta decisamente meglio ^^
ieri sera abbiamo fatto carovana verso ravarino, dove abbiamo mangiato tanto e bene e abbiamo partecipato alla festa del paese, culminata con fuochi d'artificio. nessuno mi ha portata sul calcinculo (me la lego al dito), ma in compenso abbiamo rimpiazzato il brucomela dell'anno scorso con un altro rollercoaster per bimbi.
sabato parto e mi faccio 8 ore in treno in solitaria... consigli su cosa fare durante il viaggio?

lunedì 23 giugno 2008

affinità elettive - 1

ho deciso di colmare la mia vergognosa ignoranza leggendo libri classicissimi e non il tipico thriller d'estate. al momento, mi sto appassionando a Goethe: vorrei condividere con voi alcune perle di estrema saggezza, su cui vi lascio a riflettere.

Poichè la coerenza, come tu dici, è proprio il vostro elemento {delle donne, NB} - replicò Edoardo, - così non bisogna lasciarvi fare un discorso filato, o altrimenti bisogna rassegnarsi a darvi ragione.

(come dire: pur vivendo nel XVIII secolo, quest'uomo ha visto giusto!)

Gli uomini pensano più al particolare, al presente, e con ragione, poichè essi sono chiamati a fare, ad agire; le donne invece pensano più alla catena di conseguenze ond'è intessuta la vita, e questo con ugual ragione, poichè il loro destino, il destino delle loro famiglie è legato a questo nesso es esse stesse ne promuovono la coerenza.
(finalmente qualcuno che lo dice, lo ammette!)

domenica 22 giugno 2008

"vivere senza" e miscellanea di oggi.

sex and the city l'ho scoperto da una settimana. ne conoscevo l'esistenza da anni, ma pensavo fosse riservato a un target di donne vetuste (un po' come mia mamma, per intenderci).
invece è sooo-hot! l'esistenza di samantha e di donne-samantha mi rincuora e mi fa rientrare nelle carrie-che-vorrebbero-essere-charlotte.
detto questo.
al momento sono felice, tranquilla, libera da dipendenze e non voglio pensare a quanto durerà. meno ci penso, più possibilità ci sono che lo stato di grazia continui.
volevo dire anche un'altra cosa: è una riflessione di ieri sera, mentre prendevo sonno (tra le braccia di bagarospino). io sono abituata a vivere senza. senza che? sempre senza qualcosa. non quelle cose che mancano a tutti, tipo "soldi a palate" o "un castello in francia". cose basilari, che tutti hanno e che io non ho mai avuto. ho pensato questo mentre mi addormentavo perchè mi sono detta che allora posso anche vivere senza una tossicodipendenza da nicotina.
peraltro, sono dispiaciuta per l'eliminazione dell'Olanda (ottima squadra, veloce, dinamica, cinica), ma onore alla Russia per il match che ha disputato ieri sera. naturalmente, i commentatori rai non hanno perso occasione per suscitare la generale toccatina: dicono che finora le prime del girone siano state tutte eliminate (leggi: portogallo, olanda, croazia). dicono.
fingas crossed! ;-)

venerdì 20 giugno 2008

differenziarsi dai geni

qual è la differenza tra non riuscire a fare qualcosa e non farla e basta? mi spiego.
vorrei tanto essere aperta, affettuosa e non l'orso polare che sono, anche con gli amici più cari. non è che non ci riesco, è che semplicemente mi comporto così. mi riprometto di telefonare, e non lo faccio. mi dico che allora scriverò un messaggio, e poi non lo faccio. non mi mancano nè i mezzi nè la voglia, semplicemente non lo faccio. mi passa di mente. vivo in un mondo tutto mio e in questo mondo mi ci sto alienando, ma perchè?
una risposta serpeggia nella mia mente e mi cago letteralmente sotto.
è tutta la vita che provo ad essere diversa. invece sto diventando uguale.

capire

io non capisco. non capisco. non ci capiamo.
lo so bene come ci si sente quando l'altro ti dice che un tuo atteggiamento non è utile ma deleterio. io facevo sistematicamente mancare qualcosa all'altro per egoismo o qualsiasi altro motivo fosse, quindi conosco la sensazione di quando qualcuno te lo fa notare.
qui le cose sono molto più facili.
non mi manca nulla.
vorrei solo sentirmi compresa.
oggi non ho per niente voglia di innervosirmi.

giovedì 19 giugno 2008

smettere

non c'è nulla da fare: si può soltanto abbandonare la brutta abitudine, approfittando magari dello schifo che si sente nei polmoni e in bocca il giorno dopo una serata di alcool e fumo.
si può fare solo tutto in una volta, sentendosi morire dopo poche ore, sentendo i morsi della fame, o forse del mostriciattolo, vivendo giorni in cui, come uno che deve sopravvivere, pensi "non ce la faccio".

mercoledì 18 giugno 2008

e mò come faccio?

una volta scrivevo cose belle, brutte, piccole e grandi, ma scrivevo. mi rendo conto che dovrò sforzarmi un bel po' per aprire il mio mondo, magari per nulla interessante, a chiunque. mi piacerebbe che l'elettronica mi venisse in aiuto in modo tale che io possa raccontare la mia giornata a qualcuno solo guardandolo. una sorta di passaggio di segnali elettrici proveniente dal mio cervello.
la realtà è che ho tutto e non mi manca nulla, ma al momento sono frustrata perchè non riesco a smettere di fumare. le poche mattine in cui riesco a trattenermi dal fumare subito dopo colazione sono bellissime, ma lo stato di grazia cessa irrimediabilmente dopo pranzo. non so cosa mi prenda, ma mi sento morire. mi sto avvelenando da sola, sempre di più, sempre più compulsivamente.
vorrei essere libera.
p.s. ho già letto il libro di allen carr, ho già sperimentato pasticche, cerotti, gomme. ho provato tutto.

domenica 8 giugno 2008

eternal sunshine of the spotless mind

per inciso, chissà quanti post esistono già, su questo blog o sul suo predecessore, con questo titolo.
è che stasera lo abbiamo guardato insieme, ed è stata una serata meravigliosa. io, tu, il plaid, il tuo raffreddore, sempre abbracciati, le spigole, joel e clem.

giovedì 29 maggio 2008

solitario.

io sono diventata una persona solitaria. mi rendo conto che fatico moltissimo a tenere spontaneamente conto dell'esistenza di una moltitudine di persone intorno a me. nel senso. è come dire "mi piacerebbe non avere paura delle moto", quando in realtà ce l'hai: non puoi cambiare ciò che sei, nè ha senso sognare di essere qualcos'altro.
la domanda è: sono sempre stata così?
non lo so.
un tempo amavo ascoltare e consigliare. chiunque, anche lo sconosciuto sulla panchina.
oggi mi sono irrigidita. non chiedo, ed è raro che la gente abbia di me la sensazione di disponibilità che vorrei dare.
tendenzialmente, mi apro e mi sbilancio dopo molto tempo e con chi mantiene con me un rapporto costante di sua iniziativa, altrimenti non sono in grado di tenerlo su da sola, perchè sono incostante nelle pratiche.
neanche di questo ricordo se è sempre stato così.
non so nemmeno se c'è un motivo oppure no.

lunedì 19 maggio 2008

ricarico.

mi piace avere padronanza dei miei mezzi. se la mia disciplina è la comunicazione, essa ha inevitabilmente dei confini col marketing, col trade, perfino col controllo di gestione. prima, i confini delle mie conoscenze erano tirati come una babbiona piena di lifting verso ognuna di queste discipline, senza tuttavia toccarle. ora sconfino in ognuna, ma non perdo un centimetro della mia, semmai la arricchisco.
questo è per rispondere a chi mi chiede perchè ho scelto di studiare marketing visto che sono contraria al ricarico del 500% su scarpe, cinture, magliette, borse e abiti che valgono 50 euro e ne costano 600.

venerdì 16 maggio 2008

vi presento pippo, il mio animalino di facebook. ve lo presento perchè è lo spunto per una riflessione (non è tenerissimo?).
io ci provai, ad essere cattiva. due anni e qualche manciata di settimane fa, io ascoltavo costantemente "wake up" dei Rage Against The Machine, insieme a un paio di famosi singoli dei Prodigy, che notoriamente non sono il ritratto dell'innocenza. a ciò aggiungevo il metallo più cattivo che conoscevo, mentre la voce di Cristina Scabbia mi introduceva nel mondo del gothic. mentre ascoltavo, tentavo di incattivirmi il più possibile (c'era un motivo che non vale la pena ripetere. ma c'era ed era valido, allora).
in realtà, io tendo a essere buona, empatica, di vedute aperte, e la cattiveria non mi si confà anche quando provo a farne un mio tratto caratteristico. somiglio più a pippo che a una persona cattiva.

ciuf ciuf

la vita è un treno in corsa, solo che noi non siamo sopra il treno, ma a terra, e dobbiamo comunque tenere il ritmo. per respirare un po' abbiamo le fermate in stazione, e per fortuna. chi si ferma quando il treno corre resterà indietro, e raggiungerà gli altri solo con grossi sforzi. se ce la fa. non puoi mai abbassare la guardia, però guardati intorno: milioni di persone corrono con te, ad alcune mancano persino le gambe, ma cercano di star dietro al treno come possono.
mai fermarsi quando bisogna correre. mai correre inutilmente quando si può star fermi.
è questione di sincronia.


- aria, ritornerò
nell'aria che mi porta via
dalla vita mia
-

mercoledì 14 maggio 2008

che mondo sarebbe... e qui mi fermo.

una rom di sedici anni tenta di rubare un bambino da una casa. la porta era aperta. avrei una soluzione.
una ragazzina nata nel 1994, quando io ero già alle medie ma ero ancora una racchia, viene uccisa, bruciata e buttata in un pozzo da suoi coetanei. pare fosse incinta.
un'omeopata convinta sospende l'insulina a una giovane paziente, che va in coma e muore. mi ricordo quando un'omeopata tentò di guarire le mie placche in gola con fiale di bismuto anzichè con gli altibiotici. placche per dieci giorni, fin quando non ho preso l'antibiotico di mia iniziativa: sono passate in tre giorni.
per non parlare di quando alcuni partiti tentano di appropriarsi e fare la propria bandiera di qualcosa che è stato di tutti. odio politico.
che mondo di merda.
in questo mondo, il colmo sarebbe trovare degli slip non miei nella macchina del mio ragazzo.

lunedì 12 maggio 2008

such a perfect day.

giornata perfetta... con la persona perfetta... intesa e un'insana insolita splendida passione... dunque, buon anno e mezzo, amore mio.

sabato 10 maggio 2008

the end of the world.

Why does the sun go on shining?
Why does the sea rush to shore?
Don't they know it's the end of the world
'Cause you don't love me anymore?

Why do the birds go on singing?
Why do the stars glow above?
Don't they know it's the end of the world?
It ended when I lost your love.

I wake up in the morning and I wonder
Why ev'rything's the same as it was.
I can't understand, no I can't understand
How life goes on the way it does

Why does my heart go on beating?
Why do these eyes of mine cry?
Don't they know it's the end of the world?
It ended when you said goodbye

Don't they know it's the end of the world?
It ended when you said goodbye.

io non ascoltavo, bensì leggevo, questa canzone molto spesso, quando non c'eri. a volte, in momenti di dolore, avrei voluto pubblicare queste parole sul blog, ma poi ho pensato che così le avresti lette e avresti capito che senza di te credevo che non ci fosse senso alla vita. e non volevo che lo sapessi. però era così.
poi l'ho trovato, il senso, e ora so che ognuno può rendere infinitamente migliore la vita di qualcun altro, ma che ognuno è in grado (o dovrebbe) di sopravvivere da solo. lo sono anche io. il tutto non è romantico e struggente come si pensa: di amore non si muore. è per questo che ti ho scelto. ho scelto di stare con te anche se sono in grado di sopravvivere da sola, perchè con te la mia vita è più bella. è completa. è tranquilla. perchè ci sei. la mia è una scelta, non la solita necessità che provavo un tempo. ora da sola ci so stare, e se tu ci sei mi arricchisci. e ci amiamo.

sabato 3 maggio 2008

una ragazza in gamba?

ho trovato le mie ballerine nere sbrilluccicose e una gonna rossa a palloncino che non era necessaria, ma fa da splendido corollario.
è incredibile come le cose cambino, se ci ripensi dopo anni.
mai portato gonne, troppa vergogna, perchè sono cosciente del fatto che il Signore mi ha donato la bellezza, ma non le gambe dritte.
portare una gonna per me era come dire "guardatemi e deridetemi".
poi non so cosa sia successo. forse hanno inventato gli stivali, forse ho trovato gli stivali giusti. dissimulano.
sta di fatto che adoro le gonne leggere e dolci, mentre mi piacciono meno - ma le porto lo stesso - le minigonne tout court.
a quanto pare, non tutti si fermano ad osservare l'orribile stortezza (prima d'ora, naturalmente).
o forse tutti inorridiscono, ma lo tengono per sè. ma quando hai 14 anni, questo non lo capisci.
insomma, questa cosa della gonna mi ha fatto fare pace con la mia parte femminile e ora adoro le gonne. però sono estremamente preoccupata per l'arrivo del caldo che m'impedirà di nascondermi dentro un paio di stivali. lì sarà drammatica.

martedì 29 aprile 2008

perfect match.

non ricordavo la perfezione dei nostri profili incastrati, delle nostre gambe intrecciate, delle nostre braccia che stringono l'altro mentre dormiamo, nè ricordavo il significato di "ti amo" finchè non l'ho detto senza averci minimamente pensato. continuo ad amarti.

venerdì 18 aprile 2008

strani cambiamenti.

com'è strana la vita... mi è venuto un improvviso attacco di sonno, sono appena le nove di venerdì sera, eppure mi sono infilata il pigiamino e mi sono buttata sul letto con insolita allegria ed energia, senza paura di sentirmi sfigata perchè non uscirò. sarà perchè da sola mi sento benissimo, adesso, tanto che considero un lusso scegliere di dedicarmi a me per una sera? non so, ma sento che qualcosa di bello è accaduto dentro di me.
e questo mi conferma che non dipendo più da nessuno, il che è un presupposto irrinunciabile per amare.

sei nell'anima, bello e impossibile

Vado punto e a capo così
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C'è una notte lunga e limpida,
Finirà

Ma è la tenerezza
Che ci fa paura

Sei nell'anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai

Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E' una strada stretta stretta
Fino a te

Quanta tenerezza
Non fa più paura

Sei nell'anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito

Sei nell'anima
Sei nell'anima
In questo spazio indifeso
Inizia
Tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato
Goccia a goccia, fianco a fianco.

giovedì 17 aprile 2008

jamaicaaa

diciamo che non ricordavo la jamaica, non essendoci mai stata. ma ieri sera ero in jamaica, tutta la stanza ruotava e ritmo di reggae. sono vecchia, ormai, per queste cose.
per il resto, che dire... c'è tanto lavoro da fare, sarà faticoso forse, ma le fondamenta sono solide, e... io non ho paura.
perchè ti amo.

mercoledì 16 aprile 2008

oggi inizia ufficialmente la primavera

la mia vita è tornata da me. guardacaso, è uscito il sole e il cielo è limpido.
- your true colors are beautiful like a rainbow -

domenica 13 aprile 2008

ally mcbeal 4x10. the ex-files

non so come, ma ally mi colpisce al cuore in ogni singolo episodio.

comunque avevo dimenticato di dire che robert downey jr in questa serie mi fa letteralmente perdere il controllo di me stessa. mi fa impazzire.

sabato 12 aprile 2008

saprei. se.

che tempo del cazzo! se arrivasse un po' di primavera...
ci vorrebbe un miracolo.
ma uno di quelli potenti.
tenendo sempre presente che ai miracoli non credo, dunque non mi affido alle speranze.
sempre che io le abbia, le speranze, e non è questo il caso.
diciamo così: saprei esattamente cosa fare, se potessi farlo.
saprei esattamente dove inserire le virgole, i punti, i sorrisi.
saprei quali parole servono e quali gesti servono.
saprei capire con uno sguardo o forse due. al massimo tre.
ma saprei, come ho sempre fatto.


- I see your true colors
Shining through
I see your true colors
And that's why I love you
So don't be afraid to let them show
Your true colors
True colors are beautiful,
Like a rainbow
-

venerdì 11 aprile 2008

l'ago nel pagliaio.

sola al tavolino mentre aspetto, ripenso a tutto e mi sento finalmente completa e soddisfatta di me stessa senza che ci sia qualcuno al mio fianco, consapevole che il mio amore grande ed il mio grande amore è uno e uno solo resterà... e tutto ciò mi fa sentire così bene, anche se sotto c'è tanto dolore. l'idea di essere fragile e debole senza qualcuno è solo un'idea, appunto, una paura e una brutta sensazione, ma non è la verità.
in questi mesi ho studiato, ho preso bei voti, ho riso, ho cenato fuori, ho visto film, sono andata a ballare, mi sono ubriacata, ho portato a casa degli ubriachi, ho stretto rapporti, ho costruito cose. tuttavia, non sono più riuscita ad ascoltare tiziano ferro nè elisa nè umbrella nè sexy back nè la cura nè a te di jovanotti nè svegliarsi la mattina nè la canzone di 50 volte il primo bacio nè si tu no vuelves nè a percorrere la rotonda dietro casa serenamente nè a pensare alla sardegna senza piangere nè a guardare gita a dozza 40 senza piangere nè a guardare "parlami d'amore" senza piangere per tutti i titoli di coda davanti a mia cugina preoccupatissima che non sapeva se ridere o piangere nè a sentir pronunciare il nome di nicolas cage senza piangere. coltellata ogni volta che passava una grande punto nera. coltellata al tavolo del matis. coltellata quando si parla di wii e mii. coltellata nel riporre ordinatamente in luoghi introvabili foto, cornici, regali. impossibile indossare magliette rosse. coltellata ad ogni pubblicità della grande punto con le farfalle rosse.
sono in grado di amarti perchè non ho mai smesso di farlo. sono in grado di amarti di più perchè ti ho già perso.
ho imparato a credere davvero che l'amore conta e basta.
obiettivamente, nella vita arrivo sempre un po' tardi.
non posso farci nulla, ma quello che provo mi tiene viva. e mi fa credere nella bellezza della vita. è impossibile che cambi e non voglio che cambi.
- you cut me open and I keep bleeding love -

ally mcbeal 4x05

larry: "ci sono delle persone, e in effetti ne conosco una, talmente abituate a vedere che le cose vanno male, che ormai si trovano più a loro agio davanti a un fallimento che davanti a un successo. [...] le cose possono funzionare. non occorre altro che lasciarsi andare, tutto qua".

mercoledì 9 aprile 2008

maliziosa e occhi da indio: coppia meravigliosa.

oggi voglio raccontare una cosa allegra. dovete sapere che la prestigiosa business school che frequento (ebbene sì. si chiama così) ha organizzato una giornata tutta dedicata allo scatto di fotografie per le brochure. lo shooting party. una delle aule è stata accuratamente depurata dei banchi e delle sedie e vi è stato allestito un set fotografico, con luci e ombrelli, fotografi professionisti e lo staff di orea malià a disposizione per il trucco di scena e, dietro il telone grigio di sfondo, abiti di tutte le taglie per uomo e donna. gli studenti sarebbero stati fotografati e ripresi durante tutta la giornata nello svolgimento delle normali attività, per finire sul sito internet di alma, su youtube e nelle brochure dell'anno accademico 08-09. se lo desideravano, potevano usufruire del set, del trucco e degli abiti, per fotografie destinate allo stesso scopo.
la sottoscritta, dopo lo shock iniziale dovuto al trauma da telecamera, ha deciso che, se tutti si facevano fotografare, poteva farlo anche lei.
mi sono presentata al fotografo, che era occupato con altri compagni (l'iniziativa ha avuto un successo enorme: le scuola ha iniziato ad essere tappezzata delle foto scattate sin dal mattino, e io che credevo che nessuno si sarebbe prestato!). al mio turno, il truccatore mi ha presa e mi ha portata nel camerino, dopo avermi guardata non più di 2 secondi mi ha dato una camicia, un gilet e una cravatta bianca e mi ha detto "ti aspetto qui". il tutto con un fantastico sorriso sulle labbra.
mi sono cambiata, sono rientrata e i miei compagni erano tutti lì, insieme ai maschietti di finanza, per osservare me e altri due amici sotto i riflettori. il parrucchiere mi chiama e mi pettina, poi arriva il truccatore e mi sistema l'ombretto, mi mette il lucidalabbra, mi dice che sono bellissima già al naturale.
il fotografo mi chiama, mi dà una tastiera apple in mano, mi mette sul set e mi posiziona come un manichino, poi dice "ora guardami". scatta dieci, quindici foto, dice "bella! maliziosa!". sapevo che mi stavi guardando, sapevo cosa stavi pensando, sentivo i tuoi pensieri come se mi stessi sussurrando all'orecchio "sei splendida".
poi facciamo anche altri scatti io, i miei due amici, max bergami e il prof manaresi. scatti ironici, con noi studenti ai piedi dei professori e poi i professori ai nostri piedi.
a mano a mano che scattano, stampano le foto più belle e le attaccano ai muri per la scuola.
nel frattempo, operai e tecnici dei suono lavorano e montano le apparecchiature per la festa che ci attende alla sera.
successivamente, anche altri compagni si sono prestati al set (vanità? comunque, tu eri splendido con quella cravattina, e ti sei meritato i complimenti del fotografo, "occhi da indio").
finalmente finiscono le lezioni, arriva il momento di cambiarmi per la sera. il vestito non era corto, lo giuro, ed è accollato. i compagni, gli studenti degli altri master, che normalmente vedo alla macchinetta del caffè tra una lezione e l'altra, mi fermavano e mi chiedevano "bè, e tutto questo tiro?". in seguito sono venuta a sapere che tra loro circolava la domanda "ma ha le mutande oppure no?" ma ho fatto finta di nulla, e ho riso, perchè in effetti mi guardavano il fondoschiena, e ciò si tramuta in immediata autostima. peraltro, a scuola ho la fama di casta studentessa modello, cosa che ormai sono, motivo in più per essere lusingata e non offesa dai commenti maliziosi.
finalmente si aprono i rubinetti e fiumi di prosecco iniziano a scorrere. i fotografi sono ancora a nostra disposizione e scattano di noi sulla porsche di max, sulla ducati argento e su una vecchia vespa, appositamente allestiti fuori. tutti col bicchiere (pieno) in mano. in poco tempo, complice il tasso alcolico crescente di tutti quanti (alcool gratis, sbornia assicurata) mi arriva direttamente la domanda "ma hai le mutande oppure no?". occhi da indio non la prende benissimo, ma lo porto via con me prima che inizi la diatriba. finalmente possiamo farci fotografare insieme sul set. prima tutta la classe (sono stata scelta all'unanimità per essere colei che tutti i ragazzi tenevano stesa in braccio), poi noi ragazze e i ragazzi di finanza, poi le girls, poi i boys, e finalmente io e te. il fotografo nota qualche cosa, dice "sei fortunato, con questa sventola...", e ti vedo così orgoglioso di me, anche se solo noi sappiamo come stanno davvero le cose, e non sono così semplici, e non sono affatto come si pensa dall'esterno...
la degna conclusione della serata è la foto di charlie e delle charlie's angels, che a cercare tre amiche una mora, una bionda e una rossa naturale non le trovi, e invece noi lo siamo. occhi da indio nei panni di charlie, naturalmente. io e le mie patate e te. non potrei desiderare altro.
tutto ciò per dire - a me stessa, più che altro - che ho costruito qualcosa con quello che sono. quindi sono qualcosa.

martedì 8 aprile 2008

grieving.

patetica io, patetica la mia vita, come se non potesse andare avanti altrimenti... uno schifo totale, niente è dove dovrebbe essere o va come dovrebbe andare, la cose sono capovolte e non c'è verso di raddrizzarle mai... fingo con me stessa di esserne contenta, di accontentarmi di tutto ciò che ho - perchè c'è sempre chi ha meno e fa brutto lamentarsi se sei una piccolo-borghese masterizzanda con cellulare, portatile e laurea col massimo dei voti - e invece non ho in mano un cazzo, non uno straccio di potere o possibilità per andarmene via e salutare questa città di merda che non mi rende gradita neanche più la strada verso casa o la rotonda a cinquecento metri, perchè tutto, anche scattare una foto, guardare la tv sul mio pc, parlare dei fuoricampo alla wii, persino scrivere un sms sul cellulare comprato dopo natale, tutto mi fa un male da crepacuore, niente ha senso. il mio dolore è violento, è sordo alle mie urla e anche alle mie preghiere, il mio corpo non reagisce neanche a un pacchetto di patatine e una fiesta in sequenza, e mi sono stancata di sentirmi dire o scrivere "la smetti di essere triste" perchè cazzo, se potessi non credi che lo farei? e come potete chiamare "tristezza" qualcosa che desidererebbe tanto esserlo ma non ci assomiglia neanche lontanamente? questa è... è... non so neanche io come chiamarla, perchè se la chiamo "fine della mia vita" o dico che "la mia vita non ha più un senso" poi le persone si incazzano e si preoccupano (inutilmente, tranquilli: sono troppo vigliacca e debole anche per farla finita). l'unica certezza che ho è che vorrei chiudermi in casa e non avere bisogno di riempire questo silenzio che ho dentro. vorrei addormentarmi e non svegliarmi. vorrei avere coraggio. vorrei aver avuto coraggio. il vero coraggio è andare avanti? ecco, un'altra dimostrazione che di coraggio non ne ho. non voglio andare avanti perchè sono stanca, stanca, stanca. una lotta continua ad armi impari, ma perchè? ma che schifo è? che schifo è andare avanti così? che schifo è quando tenti di andare avanti perchè trovi nuove emozioni fortissime e il passato continua a perseguitarti e ti impedisce di viverle? sembra quasi che ridacchi, mentre mi mette i bastoni tra le ruote.
queste catene e il mio cazzo di cuore fissato con l'impossibile... vorrei liberarmi e viverti, liberarmi e darti un bacio se ne ho voglia, liberarmi e cenare all'osteria (abbiamo ancora i primi da assaggiare). vorrei, ma per quanto provi, non ci riesco, e questo è troppo.

maledetta, maledetta...

lasciarsi andare a quegli occhi e a quelle braccia? e alle labbra? riservare a lui i miei pensieri? ha del senso, da qualche parte nell'universo? c'è elettricità nell'aria quando siamo vicini. difficile resisterti, quando sei vicino.
ma.
incapace come sono di vedere il futuro che avremmo, perfetto dato il presente che abbiamo, o forse terribilmente imperfetto, e proprio per questo splendido.
incapace di sciogliere le mie catene, perchè... perchè il dolore è ancora troppo.

lunedì 7 aprile 2008

voglio la mia vita riempita d'amore. quello vero, puro, appassionato, dolce, tenero, solare. quello.

"promise me tomorrow starts with you"

fa male lo stomaco, la testa ciondola e a quanto pare, se non sapessi per certo che non è così, sarei quasi sicura di avere un buco al posto dell'addome. per farla più splatter, avrei una voragine sanguinolenta, così si capisce meglio. riesco a conviverci, eh, perchè ormai mi sono abituata e perchè la mia vita è bellissima. sto scoprendo persone e il piacere di essere me stessa senza la rete di salvataggio. però il vuoto si fa rumoroso e le voci rimbombano in una camera priva di mobili. non che manchi il pavimento, ma mancano i mobili a rendere tutto più bello, armonioso, completo e altri mille aggettivi (si sa che i sinonimi non esistono). semmai, dopo, posso pensare alle decorazioni da muro, a come dipingere le pareti, a come coprire le tracce. il problema è che per ora ho una stanza vuota, da riempire come preferisco, e la mia grossa tentazione è di lasciarla vuota, a impolverarsi. la nausea è più mentale che fisica. è come "ten thousand spoons when all you need is a knife".
ho tutto, ma manca sempre qualcosa.
ma che cazzo... fa un male boia!


edit - sai perchè? è perchè capita almeno una volta al giorno che mi crollino addosso tutte le consapevolezze. tutte quante.

domenica 6 aprile 2008

sono qui...

mi sono scoperta improvvisamente innamorata, perdutamente, della mia vita. le cenette all'osteria, le serate in discoteca, i pomeriggi al parco con un freddo cane, un caffè e un tè caldo in un bar (pioverà?), abbracci, studio di gruppo e risme di fogli ed esercizi, sorrisi, film sdraiati sul letto (finalmenteee), una paglia e una mezzoretta di chiacchiere, imparare ad amare le persone e ad aprirmi a loro, trovare nuove luci in occhi che già conoscevo e sentirmi davvero vicina, voler abbracciare e con quell'abbraccio cancellare tutto il dolore, non solo il mio. scoprire un coraggio e una voglia di vivere che mai avrei pensato così grandi, un entusiasmo per la mia vita così com'è ora, con vale e vale soltanto al centro della mia attenzione.
il dolore se ne andrà, prima o poi, e saremo libere.

A te che sei l’unica al mondo L’unica ragione Per arrivare fino in fondo Ad ogni mio respiro Quando ti guardo Dopo un giorno pieno di parole Senza che tu mi dica niente Tutto si fa chiaro A te che mi hai trovato All’angolo coi pugni chiusi Con le mie spalle contro il muro Pronto a difendermi Con gli occhi bassi Stavo in fila Con i disillusi Tu mi hai raccolto Come un gatto E mi hai portato con te A te io canto una canzone Perchè non ho altro Niente di meglio da offrirti Di tutto quello che ho Prendi il mio tempo E la magìa Che con un solo salto Ci fa volare dentro l’aria Come bollicine A te che sei Semplicemente sei Sostanza dei giorni miei Sostanza dei giorni miei A te che sei il mio grande amore Ed il mio amore grande A te che hai preso la mia vita E ne hai fatto molto di più A te che hai dato senso al tempo Senza misurarlo A te che sei il mio amore grande Ed il mio grande amore A te che io Ti ho visto piangere nella mia mano Fragile che potevo ucciderti stringendoti un pò E poi ti ho visto Con la forza di un aeroplano Prendere in mano la tua vita E trascinarla in salvo A te che mi hai insegnato i sogni E l’arte dell’avventura A te che credi nel coraggio E anche nella paura A te che sei la miglior cosa Che mi sia successa A te che cambi tutti i giorni E resti sempre la stessa A te che sei Semplicemente sei Sostanza dei giorni miei Sostanza dei sogni miei A te che sei Essenzialmente sei Sostanza dei sogni miei Sostanza dei giorni miei A te che non ti piaci mai E sei una meraviglia Le forze della natura si concentrano in te Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano A te che sei l’unica amica Che io posso avere L’unico amore che vorrei Se io non ti avessi con me A te che hai reso la mia vita Bella da morire Che riesci a render la fatica Un immenso piacere A te che sei il mio grande amore Ed il mio amore grande A te che hai preso la mia vita E ne hai fatto molto di più A te che hai dato senso al tempo Senza misurarlo A te che sei il mio amore grande Ed il mio grande amore A te che sei Semplicemente sei Sostanza dei giorni miei Sostanza dei sogni miei E a te che sei Semplicemente sei Compagna dei giorni miei Sostanza dei sogni miei.


e a questo aggiungerei:

e svegliarsi la mattina, con la voglia di parlare solo con te...

ally mcbeal 4x01: Sex, Lies and Second Thoughts

"per quanto io sappia che non è così, una parte di me pensa che la vita non ha un vero significato finchè non la condividi con qualcuno. forse è di questo che ho paura: la mia vita, all'improvviso, ha un significato."

rettifica mattutina

sssì. ehm... in effetti avevo solo appena riposto l'orologio in un cassetto inconsueto, ma ero così bresca da non ricordarmene già dopo due minuti, e ne ho passati almeno sette cercando disperatamente il mio swatch bicolor che si abbina con tutto. non trovandolo da nessuna parte, nella totale incapacità di camminare senza sbattere contro il muro, devo aver dedotto che qualcuno me l'avesse rubato e aver ringraziato di non avere addosso il philip watch!
comunque, festa fantastica! anche la notte sarebbe stata fantastica, con un bel sonno da stordimento, se non fosse che mi sono svegliata alle 8.40 per motivazioni ignote e non sono più riuscita a prendere sonno. quindi ora barcollo e sono anche stanca. mi serve un idrante accanto perchè ho continuamente sete. devo dire che ho anche un po' di mal di testa, ma niente nausea: ho avuto il buon gusto di non mescolare superalcolici tra loro (e, parentesi, non guidavo io!). "se inizio a rum, finisco a rum!"
e domani sera c'è lo shooting party a scuola... speriamo che orea malià non abbia da fare del superlavoro, anche perchè la mattina dopo arriva max mara e vorrei candidarmi per il ruolo di "sua-qualsiasi-cosa" purchè mi prenda a lavorare.
buongiorno a tutti, quando mi passerà la cassa rullante.

i love u, guys!

ore 3.02. sono senza orologio (ma era uno swatch da poche lire, brutto barbone che me l'hai rubato!). sono le 3. ho bevuto 4 cubas gratis. ti penso. amo. voglio bene. in questo esatto momento, la vita è bella. vedremo domattina se confermare l'impressione, per ora i tasti che pigio sono più o meno quelli giusti, senza grosse correzioni. vado a fumare una paglia. buonanotte a voi. smack!

sabato 5 aprile 2008

com'ero. come sono. come sarò.

all the things she said, running through my head running through my head... when they stop and stare don't worry me, cause i'm feeling for her what she's feeling for me... vecchie canzoni sempre emozionanti. vecchi discorsi sempre aperti. nuove conoscenze meravigliose. ringrazio Dio per tutto questo. "abbi pazienza e un giorno ammirerai la tua costruzione", "le persone vorrebbero cambiare, ma non cambiano mai". antiche verità. ognuno di noi è una costruzione complessa e costruisce ciò che lo circonda attraverso lotte furiose, cambiamenti, compromessi, perdoni. ognuno è artefice della propria felicità.

catarsi. part 3

fiducia zero. al momento, zero radici e la sola sensazione di non avere più neanche le viscere. la bilancia segna prima 45, poi 46, forse neanche lei vuole darmi un dispiacere, fatto sta che non ho smesso di mangiare eppure non smetto di dimagrire, e ora inizio a preoccuparmi, perchè ho il pancino che rientra. ogni volta che mi sento bene succede qualcosa, ma boia d'un giuda. tu non conosci, ma fidati: io impazzisco, talvolta, ma non completamente. normalmente succede quando il dolore è insopportabile: una volta, mi avevano appena tolto il dente del giudizio, iniziai a urlare dal nervoso, perchè mi faceva un male incredibile. ora che la solitudine è un problema superato, puoi credermi: non mi perdo neanche un colpo. osservo attentamente e impietosamente ogni virgola. mi accorgo delle discrepanze e non riesco a passarci sopra.