venerdì 25 luglio 2008

l'amara verità

LUI: che cosa c'è?

LEI: niente.

LUI: forse una cosa che ho detto?

LEI: no.

LUI: forse una cosa che non ho detto?

LEI: no.

LUI: forse qualcosa che ho fatto?

LEI: no.

LUI: forse qualcosa che dovevo fare?

LEI: no.

LUI:
forse qualcosa che dissi riferita ad una cosa che feci ma che non avrei dovuto fare o che avrei dovuto fare in modo diverso, in una maniera più rispettosa del tuo modo di sentire?

LEI: forse...

LUI: (dandosi una capocciata in fronte) lo sapevo!


essì, dai, ammettiamolo una buona volta: è così!

mercoledì 23 luglio 2008

servirebbe freud...

...perchè, pur essendo stata un'appassionata, non ricordo più granchè della sua Interpretazione dei sogni. questa notte ho fatto un sogno molto strano, come strano è il fatto che non ero affatto angosciata mentre accadevano i fatti che vado a raccontare.
io abito al terzo piano in un palazzo di nove con due scale, quindi dodici finestre per piano (cioè tre finestre per appartamento). va premesso, giusto per dire che se lo si guarda dal davanti è un normale rettangolo con la base più lunga dell'altezza. è massiccio.
ho sognato che il palazzo, in un modo ignoto e da nessuno in particolare, veniva segato all'altezza del secondo piano (cioè sotto ai miei piedi) e, di conseguenza, i piani dal terzo al nono cadevano al suolo. sentivo quella sensazione che hai quando fai le montagne russe, il fatto di cadere dall'alto. in teoria avrei dovuto restare schiacciata sotto gli altri sei piani, invece ero tranquilla perchè sapevo (?) che il mio piano era uno dei più alti.
ricordo che, durante la caduta, pensavo che mi sembrava l'undici settembre, ma mi dicevo di tenermi stretta ai mobili per sopravvivere. più che cadere, il palazzo si è adagiato con molta delicatezza. c'era un'atmosfera da guerra o attentato, anzi da titanic, quando la nave si inabissa: come se si sapesse già cosa sarebbe successo.
ricordo anche che prima del crollo, ho dovuto fare una valigia degli oggetti da salvare e ho preso la borsa sportiva adidas che mi ha regalato il mio fidanzato, dopodichè mi sono precipitata alla ricerca del mio notebook dicendomi che quella è la prima cosa da mettere in salvo (ricordo anche una certa angoscia nel pensare di perderlo). non ricordo quali altre cose ho deciso di salvare.
dopo il crollo e dopo essermi tranquillizzata perchè mamma e fidanzato tra le macerie stanno bene (non appena in piedi, mi pongo come priorità di trovarli), ho bisogno del bagno, ma poichè ho mille vestiti addosso non faccio in tempo a toglierli tutti e me la faccio letteralmente addosso. tra i vestiti, anche strati di qualcosa di trasparente, tipo una seconda pelle incolore, che si distingue dalla mia vera pelle unicamente perchè non ricopre uniformemente tutto il corpo ma solo alcune sue parti.
dopo tutto ciò, ricordo vagamente una doccia - la mia, per l'esattezza, ma non so se l'ho fatta o se l'ho solo desiderata per il fatto di essermi bagnata.una bella psicanalisi?

martedì 22 luglio 2008

happy birthday!

certo che il parrucchiere era proprio figo, eh. un parrucchiere figo e non gay, il quale mi ha chiesto quale anno del liceo io avessi appena appena finito. non che io sia così ingenua da non pensare che, forse, ci stesse provando con le lusinghe, ma ho ricevuto un numero di approcci sufficiente per sostenere con minimo margine d'errore che non fosse così (povera illusa!).
mi ha dato della liceale, e invece oggi compio 26 anni.
inutile dire che mi sento uguale a ieri e soprattutto uguale a quando, di anni, ne ho compiuti 18. era l'anno 2000 e tutti erano molto sollevati per la mancata catastrofe da millennium bug. il mio cellulare sembrava ancora un armadietto, non avevo mai usato la pillola come anticoncezionale, stavo con un compagno di scuola. internet era appena nata ma non ancora di largo consumo, c'erano le chat tipo c6, atlantide, e il mio nickname era babyboom. pochi giorni dopo avrei comprato il mio primo masterizzatore e mi sarei messa col primo grande amore della mia vita, con cui avrei condiviso tre anni e mezzo molto intensi. il giorno stesso partii per la grecia, unica maggiorenne dei quattro viaggiatori.
oggi mi sono soltanto raffinata poco più di prima, ma niente è così cambiato. mi sono viziata dal parrucchiere (figo e bravissimo: ha seguito alla lettera i miei desideri e non mi ha messo a tradimento sieri, creme o robe in testa) spendendo piuttosto poco, ho comprato una crema anticellulite (che l'età avanza) e un dvd.
naturalmente ero immersa in una nuvola del mio profumo preferito, Narciso Rodriguez, grazie al regalo del mio amore.
insomma, io mi sento giovane e mi sento bene.
(quando ri-smetterò di fumare, starò ancora meglio ;-)

lunedì 21 luglio 2008

sex and the city 4x07

Pensate quanto sarebbe più facile e utile se esistesse qualche rapida procedura chirurgica per asportare dalla memoria i brutti ricordi e gli errori, lasciando solo i viaggi divertenti e le vacanze riuscite!
{edit 4x11}
Quante strade e quante deviazioni, quante scelte e quanti sbagli. Lungo la strada chiamata vita, di tanto in tanto una ragazza si sente un tantino persa. A quel punto, credo debba liberarsi dal peso dei "volevo, potevo, dovevo", e andare avanti.

venerdì 18 luglio 2008

sbagliare e riparare

A volte mi sembra davvero che, messo via un problema, la crisi di astinenza sia così forte da dover colmare il vuoto con un altro problema. Me li creo io, a quanto pare.
Posto che il passato non si cambia, per quale motivo devo permettergli di perseguitarmi? Perchè non posso perdonarmi ed essere indulgente con me stessa, per una volta?
Che poi. Ciò per cui dovrei perdonarmi è probabilmente qualcosa che per la maggior parte delle persone è normale, ma per me no. Per me è sbagliato. Io ho sbagliato perchè non avevo abbastanza rispetto di me stessa e della mia dignità.
E quella che io ritengo una serie di sbagli continua a pesarmi sulle spalle e peggiora la mia ipocondria.
Io sono una persona diversa, adesso.
(mi preoccuperei del contrario)

letture e scritture e visioni

Io vorrei la Wii e Wii-Fit... :-(
Ma a parte questo.
Visto che d'estate leggo sempre più che d'inverno (leggo quando sono fuori casa, in casa ho altro da fare, a meno che non sia uscito l'ultimo Harry Potter, nel qual caso in casa è come se non ci fossi), sono venuta in contatto con stili e parole.
E mi è venuta voglia di scrivere un libro. Ma che potrei scriverci? Di fantasia ne ho poca e le mie difficoltà creative si palesano sottoforma di periodi lunghi, complessi, con ripetizioni lessicali non degne di me, che amo la paratassi, la brevità e la precisione nella scelta dei vocaboli.
Ho sicuramente qualcosa da dire, ma non so cosa sia nè in che forma farlo emergere. Mi è accaduto spesso, nella vita, di non saper interpretare una mia esigenza se non in modo vago e approssimato. Riesco a scrivere soltanto di getto, quando ne sento l'esigenza. A comando non ce la farei.
Il non riuscire a capire come devo agire (chiamasi allitterazione, la ripetizione di lettera o sillaba: -ire, -ire, -ire. Normalmente è volontaria, io invece ho fatto un pasticcio fonetico) mi fa sentire (SIC) molto frustrata.

Cambiando argomento, mi sono diversificata su un nuovo telefilm, consigliatomi da Sbri e prontamente testato: Queer as Folk, con scene di sesso omosessuale esplicito e storie di ragazzi gay. Il primo episodio mi è piaciuto, dunque proseguo col secondo.

giovedì 17 luglio 2008

smettere - 2

mentre cerco un supporto per notebook che non me lo faccia surriscaldare, rifletto sullo scivolone pauroso che ho fatto nel mio tentativo di smettere di fumare. diciamo che non devo ricominciare daccapo, ma devo rifare parte del lavoro.
tutta colpa dei demonietti e dello stress!
intanto, il notebook stand che ho trovato ha un nome simile a quello dell'autore del kamasutra, però non è indiano.
non chiedetemi che cazzo sto scrivendo, ai dont nou.
sono nervosa.
ero arrivata a un ottimo punto, il mio corpo non mi chiedeva più sigarette ed era la mia mente a stuzzicarmi. ora mi sembra di aver fumato quattro pacchetti, dalla sensazione che ho in gola.
sapete invece quante ne ho fumate in realtà?
due.
ma con difficoltà.
conto di diminuire tale difficoltà molto presto, intanto mi consola sapere di aver bevuto più di tre litri d'acqua finora durante la giornata.
non è mica facile, sapete.
è una dura lotta con me stessa e la mia ipocondria. che è latente, ma c'è.
macchè latente. sono io che la nascondo, ma a volte mi prende violentissimamente, con del panico assurdo.
comunque.
voglio farcela perchè il senso di soddisfazione che provavo era impareggiabile.

mercoledì 16 luglio 2008

riassunto della settimana precedente

direi di procedere per punti e sciorinare tutte le idee e le consapevolezze accumulate in una settimana di duro, durissimo lavoro.
  • almeno fino a domani non toccherò la valigia

  • ho trovato i sandali che cercavo, una via di mezzo tra il sandalo alla schiava e le ciabattine che vediamo tanto di frequente circolare ai piedi delle ragazze. 10 euro al mercato, e ho lasciato il cuore su un paio di scarpette rosse ma non avevo con me il cash per tornare a prenderle

  • non è mia abitudine bollare un'esperienza come negativa. a ben vedere, se non si trattava di cose gravissime, non ho mai detto "è stata un'esperienza negativa", nemmeno per dire "il film non mi è piaciuto". forse è senso di colpa nei confronti delle persone coinvolte nella suddetta esperienza

  • voglio avere dei figli, ma tra un bel po' di tempo e almeno dopo 5 anni di beato matrimonio senza rotture di coglioni :-)

  • a volte dare una sculacciata serve, se la sculacciata non sfoga la rabbia del genitore ma è intesa come segnale che il bambino ha toppato gravemente

  • ho capito perchè sono perfezionista, precisa e tento di fare qualsiasi cosa benissimo e al meglio: perchè odio i rimproveri. devo avere una lunga storia di rimproveri pregressi e rimossi, grazie ai quali ho coltivato il mio amor proprio

  • penso che leggerò anche gli altri libri di Fabio Volo, perchè "É una vita che ti aspetto" mi sta piacendo moltissimo. com'è che lo stesso linguaggio e pensieri simili stesi da me sono estreme banalità, mentre lui riesce a riempire le parole di sostanza? boh. ecco una preziosa chicca, che peraltro mi descrive in un passato non remoto.
    «Pur avendo tutto, pur avendo molto, mi mancava sempre qualcosa. Allora non sapevo cosa fosse, ma avevo continuamente la sensazione che il cerchio non si chiudesse. C'era come un buco. Serviva ancora un mattone. Non ci voleva molto, ma quel poco non faceva tornare i conti, non chiudeva, non completava. Per anni in quel vuoto ci mettevo un'altra persona. Una donna. Ripetevo che stavo con lei perchè mi completava. Perchè mi migliorava. Quel vuoto, però, con il passare del tempo mi aveva creato chiaramente una dipendenza. In quella donna riponevo la mia felicità. Quella dipendenza mi metteva paura. Paura di perderla. Si innescavano così dinamiche di disarmonia, che alteravano il mio comportamento o quello dell'altra persona, e finivamo col non vivere la nostra vita. La nostra storia frenava e dirottava i nostri destini. Anche qui ci si adattava»

  • continuo a sostenere la separazione dei beni, ma non per i motivi che potreste credere. per motivi nuovi e più fondati

  • devo tornare alla mia vita salutista fatta di tre litri d'acqua al giorno. lo stress mi ha spinto addirittura a comprare le sigarette

  • non so assolutamente fare la babysitter, perchè non ho voglia di giocare coi bambini nè di perdere la testa a controllarli ogni secondo! :-)
mi siete mancati! ora mi guardo un po' di sex and the city. troppa astinenza mi fa male ;-)

martedì 8 luglio 2008

il mio mini-trolley vezzoso e l'armonia delle sfaccettature

ho quasi finito di tentare di far entrare l'impossibile in un mini-trolley vezzoso blu e rosso che ho comprato ieri da una cinese per soli 12 euro. del resto, mica vado in vacanza: vado una settimana a fare la babysitter dei due diavoletti di 5 e 3 anni, e nei momenti liberi leggerò, ascolterò musica, farò parole crociate o una passeggiata, nient'altro. ho preso 3-4 magliette, una gonna, un paio di pantaloni, un copricostume, un beauty, asciugamani e la valigetta è già piena. manca il telo da mare e altre 2-3 mila cose che infilerò nello zaino o chissà dove. (il tentativo era quello di prendere solo lo stretto essenziale)

prima di tutto ciò, io e sbri ci siamo impelagate in una riflessione sulla crescita personale.
si è detto che la transizione tra essere bimbe ed essere adulte è infinita, forse non si arriva mai definitivamente.
i dualismi e i pluralismi del carattere di ognuno rendono difficile il percorso.
bisogna cercare di rendere se stessi armonici in tutte le sfaccettature, non uniformi piallandole.
bisogna essere armonici e non uniformi.
dice sbri: "la cosa più difficile è rendersi conto di cosa è muffa e di cosa ha solo bisogno di rinnovarsi ed essere ristrutturato".
dico io: "per far accadere questo rinnovamento bisogna essere capaci di un'analisi di sè profondissima, ed è per questo che la cosa è difficile".
dice sbri: "in alcuni casi la superficialità mi preserverebbe. approfondire troppo significa appesantire".
non ringrazierò mai abbastanza per essere tutto (lunatica, rompiballe, precisina, pignola, sicura di me e insicura di me nei momenti meno opportuni) fuorchè superficiale. vado sempre a scavare, e a volte mi rendo conto che non è producente. scavo anche nella filosofia degli involtini primavera (che mi accingo a mangiare tra poco).
come ho scritto, "penso solo che ci voglia tempo per rendere armoniche le parti e la vera crescita è quella".

vi lascio con queste riflessione... mi mancherete!
mando un bacio a tutti quanti e ci risentiamo tra una settimana!

le veline!

in riferimento a un post in un blog che leggo, vorrei aggiungere le mie considerazioni a proposito della puntata di ieri di "veline" che, purtroppo, mi è capitato di guardare in quanto precedente il film con Nicole Kidman che ho poi visto.
che tristezza.
tutto ciò che Mabe ha già scritto lo condivido. per fortuna c'è ancora qualcuno che la pensa come me senza conoscermi o avermi parlato. confido che ci siano altre persone nel club.
intanto, molte delle candidate veline non sanno neanche muoversi (i tempi di canalis e corvaglia sono finiti).
ho dimenticato di premettere che nessuna delle mie parole è dettata da invidia, perchè credo che non mi manchi nulla rispetto a quelle ragazze, se non diversi centimetri in altezza. per il resto, censuro ciò che penso perchè poi sembro presuntuosa ;-)
la cosa che mi fa tristezza è che ci siano ragazze, in giro, per cui diventare f a m o s a (e non diventare brava in qualcosa) è il sogno della vita. mi fa una gran tristezza perchè una volta il sogno era diventare medico, infermiera, ballerina, cantante anche se vogliamo.
oggi vogliono conoscere i tronisti, essere come i tronisti, corteggiare i tronisti, andare a uomini e donne.
grandi ambizioni.
sono sempre stata quella che tentava di non giudicare nessuno, men che meno per le scelte, ma la tentazione di credere che queste ragazze siano un po' stupidine e di discutibili valori è molto forte!
peraltro mi fanno ancor più incazzare perchè mi fanno uscire dalla bocca e dalle dita parole e pensieri così a p p a r e n t e m e n t e buonisti e moralisti. e io odio dire cose che appaiono in questo modo erroneamente, perchè essere sfrontata e controcorrente fa più figo, mentre io parlo come la Charlotte della situazione.
in effetti odio molte cose che dico e penso, ma questo per me è normale: sono sempre lì a pensare a ciò che vorrei essere e non a ciò che sono.
ma di sicuro ciò che vorrei essere non è una velina sculettante.
preferisco essere laureata con 110 e master postlaurea in cerca di occupazione, futura sposa (ihihih) di un angelo (per sopportarmi, deve esserlo!) e, perchè no, bella ragazza cosciente di esserlo (per le disquisizioni a questo proposito, farò un brainstorming con la Chicca e poi posterò ;-).
ma sculettante, mai.

lunedì 7 luglio 2008

affinità elettive - 2

durante la vacanza ho proseguito nella lettura delle Affinità Elettive, faticando non poco a interpretare il linguaggio ridondante di Goethe. cito qui alcuni periodi o frasi che ho ritenuto degni di nota per qualche motivo.

«Com'è raro che l'uomo sappia valutare esattamente ciò che occorre sacrificare per ottenere un certo vantaggio! com'è difficile volere lo scopo senza disprezzare i mezzi! Molti scambiano addirittura i mezzi per il fine, e si rallegrano di quelli perdendo di vista questo» (lo dice il Capitano).

«Negli affari è come nel ballo; persone che hanno lo stesso passo diventano per forza indispensabili l'una all'altra; da questo sorge necessariamente una reciproca simpatia».

«le creature che già per natura si sentono l'una verso l'altra inclinate, si associano ancor meglio quando la legge le unisce».

«Il matrimonio è l'alfa e l'omega di ogni civiltà. Esso fa gentili i feroci, ed anche il più raffinato non ha occasione migliore di mostrare la propria gentilezza. Indissolubile dev'essere; poichè porta tanta felicità che ogni singola eventuale sventura non merita d'essere tenuta in conto. [...] La condizione umana è così ricca di dolori e di gioie, che non si può affatto tenere il conto di ciò che una coppia di sposi si debbano l'un l'altro. É un infinito debito, che può venire compensato solo con l'eternità».

ma d'altro canto:
«chi conosce il mondo, vede bene che anche nel matrimonio l'unico inconveniente è l'esigenza della durata eterna, in mezzo a tanta instabilità delle cose umane».

«I fanciulli non mantengono quello che promettevano, ben raramente lo mantengono i giovani, e se per caso tengono parola, ecco che il mondo non la tiene a loro».

«Ella si diceva tutto ciò che ci si può dire in simili casi, e si anticipava, com'è uso, la dolorosa consolazione che anche tali dolori il tempo avrebbe lenito. E malediceva il tempo che occorre per lenirli; e malediceva il tempo squallido in cui sarebbero stati leniti» (Carlotta, preda delle pene d'amore).

«Il presente non si lascia facilmente sottrarre il suo immenso potere».

«Una parola esplicita è terribile quando manifesta improvvisamente ciò che il cuore già da lungo tempo si è consentito».

«Poichè un cuore che cerca, sente bene che qualcosa gli manca; ma un cuore che ha perduto, sa di che cosa è stato privato. Il desiderio si muta in malinconia ed impazienza».

domenica 6 luglio 2008

curioso strippo momentaneo

quei fastidiosi animaletti o piante o alieni digitali che parlano - e peggio: cantano! - dallo schermo targato italia uno e che vorrebbero, per soli due euro (!), comunicarti l'arrivo di un sms o di una telefonata, io li ODIO!
ma poi, che nomi hanno? rita la margherita, virgola il gattino, gina la volpina, bella topolona, carotina coccolina, ma dico: il genere umano si sta rincretinendo!? io sono per la democrazia e la libertà, però tutta questa diffusa lobotomia aggratis mi sta stressando parecchio!

sabato 5 luglio 2008

vacanze pugliesi... finite -sig!

visto che mi mancava il pc, ho usato il cellulare per raccogliere due pensieri sulla mia settimana introspettiva... eccoli qui.

PRIMO GIORNO: SABATO

Prima di Ancona campi di girasoli a perdita d'occhio, ma non faccio in tempo a fotografarli.
Due ore di ferrovia sul mare,ma le spiagge sono vuote... Perché?
Vedo due splendide rocche che dominano il mare in due paesi successivi e per un attimo mi convinco che tutti i paesi della costa marchigiana ne abbiano una.
A Giulianova demoliscono una villa che sembra quella di una principessa, con una scalinata principesca. Spero che qualche ricco e fortunato l'abbia comprata per sorprendere l'amata con una casa ristrutturata di fino. Sembrerà un castello.
All'altezza di Pescara i pensieri che mi turbavano nel resto del viaggio si fanno più insistenti e inizio a chiedermi se voglio continuare ad essere questo tipo di persona, rigida, inespressiva, acida con chiunque, anche con gli sconosciuti. Forse staccare una settimana mi farà bene, per capire perché talvolta mi comporto in modi che non vorrei mi appartenessero.
Il viaggio è introspettivo. Una delle certezze che ho maturato è che nessuna crisi mi allontanerà più da Lui, io ormai ho deciso che Lui è il mio futuro, la mia famiglia, il mio compagno di vita. A volte la quantità di amore che provo per Lui mi assale e mi commuove.
Seconda cosa: io e mia madre battibecchiamo in continuazione, spesso litighiamo, spesso ci prendiamo reciprocamente a male parole (per dirla carinamente ed eliminare la sporcizia di quelle parole) ma poi, quando io parto per le vacanze, ci sciogliamo entrambe in lacrime. Voglio imparare a esprimerle il mio amore prima che lo faccia lei. Impararlo insieme è fuori discussione, implicherebbe il fatto di fare qualcosa insieme.
Non avevo mai visto dal vero quelle specie di mulini a tre pale sottili per l'energia eolica! Sono belli! Danno un forte senso di progresso e insieme pulizia e purezza!
Eccomi arrivata in Terronia, che chiamo così avendone origine a mia volta, che nessuno s'offenda. Barletta, vista dal treno, ha il sapore di un antico rione, con lenzuola stese al vento e il sole che ha tutto un altro odore.
Ho deciso che devo recuperare la settimana di delirio da nervoso essendo gentile e sorridente con tutti, almeno nelle intenzioni.
Dopo l'iniziale spaesamento, ho iniziato ad ambientarmi subito: non c'è un metro di costa diritto, tutto è frastagliato in piccole e grandi insenature. Non c'è nessuno in giro, i parcheggi sono vuoti e tutti stanno sulle terrazze delle case fino a notte inoltrata.

PRIMO APPROCCIO
Il mio primo approccio con la natia Terronia voleva essere improntato a sfatare alcuni pregiudizi che chi vive al nord di solito ha.
Ad esempio: al sud non sanno guidare. Appena usciti dal viale della stazione, ho notato che a Lecce si prende la precedenza all'incrocio colui che svolta a sinistra, mentre a me avevano insegnato che quando svolti a destra ce l'hai tu. Inoltre una baldanzosa ragazza che non aveva una capigliatura, ma una montagna di ricci, ci affianca al semaforo sulla sua yaris. Quando scatta il verde, pensa di superarci perché siamo targati Bologna, e non smette di provarci finché non ha a 2cm di fronte un'altra auto che proviene dal senso opposto. Appena imboccata una strada più larga, sorpassa con sdegno, come se avesse un bolide. Ha rischiato un frontale per che cosa?
Terzo punto: manca la segnaletica orizzontale e così molti si immettono selvaggiamente anche quando qualcuno ha la precedenza su di loro.
E dire che volevo sfatare il pregiudizio stradale, ma non ho fatto neanche in tempo ad arrivare!

TERZO GIORNO: LUNEDÌ
Lunedì ed è già silenzio. La natura parla da sé, le grotte e le rocce e l'acqua verde ispirano silenzio e molto rispetto.
Nessuna particolare introspezione oggi né ieri, degno di nota il lauto aperitivo al bar del porticciolo.
Non avevo mai visto un porto, per quanto piccolo, con acque così limpide e pulite.
Oggi ho inoltre definitivamente scoperto una nuova passione: il gommone. Desidero ardentemente un M11 Coupè dei Cantieri Magazzù di colore bianco. È ancora più bello di una barca e ha una cabina che si raggiunge scoperchiando quella che sembra una botola di fianco al posto di guida.
Infine mio padre, profondo conoscitore della musica moderna avendo lavorato anni in una radio, mi ha chiesto oggi se Rihanna avesse scritto una canzone sul suo ombrello. Che tenerezza.

QUARTO GIORNO: MARTEDÌ
Stasera, l'amore della mia vita distrugge completamente il mio desiderio di possedere un M11 Magazzù comunicandomi che lo stesso, di prima mano, costa 240.000 euro, ma se lo voglio usato posso anche spenderne solo 160.000. E io che avevo sperato in una spesuccia di 50.000!

QUINTO GIORNO: MERCOLEDÌ
L'esperimento è fallito. Poiché la notte fa abbastanza caldo, teniamo le finestre aperte per far passare corrente. Io ho gli scuri e posso tenerli chiusi, ma uno di essi è rotto e uno spiraglio di sole passa sempre appena dopo l'alba. Infatti, anche stamattina mi sono svegliata poco dopo le 5, come sempre da quando sono qui. Nel delirio sonnolento del tentativo di riaddormentarmi, ho fatto questa riflessione: mi sembra impossibile che quel bel giovanotto che mi sorride da molte foto, che in alcune mi abbraccia e in altre mi bacia, abbia scelto proprio una vecchietta come me per passarci la vita! Lui che potrebbe averne quante ne vuole anche molto meglio di me e di età più umana o inferiore alla sua...
Forse facevo meglio ad alzarmi, stamattina ;-)

SESTO GIORNO: GIOVEDÌ
In attesa che apra la piscina d'acqua salata con annesso ristorante, posso tracciare un bilancio positivo per quanto riguarda la mia autostima. Qui nella nativa Terronia la mia fisicità morbida e mediterranea è molto apprezzata, sarà perché ricordo le donne del posto. Su nel nord vogliono gli stecchetti taglia 42 con gambe magrissime, zero pancia e zero fianchi, seno inesistente e qualcosa addosso che sbrilluccichi: dietro a quelle si perdono tutti gli sguardi. Non temo di suscitare ire dicendo così, perché scommetto che le ragazze che rispondono a questo identikit non hanno nulla di naturale. Un difetto, minimo, devono averlo. A me appaiono costruite ad hoc per rientrare nei canoni e mi fanno tristezza. Quelle magre di costituzione le distingui immediatamente, sono diverse, lo vedi.
Ad ogni modo, qui in Puglia piacciono le ragazze morbide, formose, che mangiano con gusto, e ciò mi ricorda che sono felicissima del mio aspetto non anoressico! È bello sentire e vedere che piaccio agli uomini!