lunedì 28 gennaio 2008

segmentazione del mercato delle materie che non ho studiato

ingegneri. come volevasi dimostrare, niente di personali contro gli ingegneri che conosco e che stimo, ragionano male. per funzioni e compartimenti stagni. ma comunque, al di là del voto di informatica che è altissimo lo stesso, sono contenta di ciò che ho. però dai, come si fa a togliere tre (TRE!) punti per una sola domanda a crocette sbagliata?... mmm cercherò di non pensarci... e quindi dicevo che ho così tante cose da fare che ho solo l'imbarazzo della scelta tra una vasta gamma di materie in cui sono decisamente indietro come i meloni. dovrei studiare di notte, più o meno. ma vabbè.
comunque tre punti è un'ingiustizia!

sabato 26 gennaio 2008

sai che c'è di nuovo

sai che c'è? che me ne frega così tanto meno di quanto pensassi, di te, che ti perdono. ti perdono e ti ignoro come avrei sempre voluto fare, e come forse avrei già potuto fare, senza capire che ne avevo la forza. che bello sentirsi liberi. ci voleva.
è bastata una foto ad aprirmi gli occhi.
speriamo che continui lo stato di grazia.

e questo come lo chiamo?

talvolta passo da profonde riflessioni a momenti di totale leggerezza in cui anche testi come questo mi paiono colmi di significato:
Sweat baby, sweat baby, sex is a Texas drought
Me and you do the kind of stuff that only Prince would sing about
So put your hands down my pants and I'll bet you'll feel nuts
Yes I'm Siskel, yes I'm Ebert and you're getting two thumbs up
You've had enough of two-hand touch
you want it rough you're out of bounds
I want you smothered want you covered
ike my Waffle House hashbrowns
Come quicker than FedEx never reach an apex
like Coca-Cola stock you are inclined
To make me rise an hour early just like Daylight Savings Time
You and me baby ain't nothin' but mammals
So let's do it like they do on the Discovery Channel
Love the kind you clean up with a mop and bucket
Like the lost catacombs of Egypt only God knows where we stuck it
Hieroglyphics? Let me be Pacific I wanna be down
in your South Seas but I got
this notion that the motion of your ocean means "Small Craft Advisory"
So if I capsize on your thighs high tide, be five you sunk my battleship
Please turn me on I'm Mister Coffee with an automatic drip
So show me yours I'll show you mine "Tool Time" you'll Lovett just like Lyle
And then we'll do it doggy style so we can both watch "X-Files"

(questa è la bloodhoud gang con "the bad touch").
che bello sentirsi un po' cretini ogni tanto. da niccolò fabi a discovery channel. per la cronaca, ora ascolto "gasolina". di male in peggio! e non mi sta neanche venendo l'analisi che devo fare di tre spot pubblicitari. non ne ho voglia.

giovedì 24 gennaio 2008

ogni tanto amo ricordare le mie qualità.

(Niccolò Fabi - Lasciarsi un giorno a Roma)
non ho visto nessuno
andare incontro a un calcio in faccia
con la tua calma, indifferenza
sembra quasi che ti piaccia.
camminare nella pioggia
ti fa sentire più importante
perchè stare male
è più nobile per te...

ricordati che c'è differenza
tra l'amore e il pianto
fatti un regalo almeno ogni tanto

e poi se vuoi
fai finta che è normale
non riuscire a stare più con te
cerca un modo per difenderti
una ragione per pensare a te
ah uh ah...
la vita puo' cambiare in un momento
ti fa paura anche se
il pavimento del paradiso sei per me...
fai finta che è normale
non riuscire a stare più con me
c'è soltanto un modo per riprendersi
lasciarsi un giorno e poi dimenticarsi
qual è il grado di dolore
che riesci a sopportare
prima di fermare l'esecuzione e
chiedere soccorso
a me che non ti do
un motivo ancora per restare
nella storia di una storia che non c'è
ma fai finta che è normale
non riuscire a stare più con me
e cerca un modo per difenderti
una ragione per pensare a te
oh, lasciarsi un giorno
lasciarsi un giorno a roma
un giorno lasciarsi
e poi dimenticarsi
lasciarsi un giorno
lasciarsi un giorno a roma
un giorno a roma
lasciarsi e poi dimenticarsi
lasciarsi e poi dimenticarsi

martedì 22 gennaio 2008

se le cose stanno così, io sono ovviamente intelligente

Il Professor Cipolla, nel saggio "Le leggi fondamentali della stupidità umana", usa un diagramma come quello della figura sotto (link). L’asse delle X misura i vantaggi
stupidità(o i danni) ottenuti per se stessi grazie alle proprie azioni.
L’asse delle Y misura i vantaggi (o i danni) ottenuti per altri a causa delle proprie azioni.
Chiaramente, le persone nel quadrante I sono Intelligenti, le persone nel quadrante B sono i Banditi, le persone nel quadrante D sono i Disgraziati o Sfortunati, e le persone nel quadrante S sono gli Stupidi.
Ciò mi fa capire molte cose. Ma molte molte. Come quando mi chiedo "ma come è concretamente possibile che accada questo questo e quest'altro?". L'articolo di Focus dice anche che il nostro cervello è stupidamente ottimista su questioni molto più numerose di quanto potrebbe permettersi, ma aggiunge che un cervello realista, che soppesa benefici e svantaggi, possibilità e illusioni, e legge senza vizi di fondo le dinamiche di responsabilità, proprie o altrui, cioè si assume le proprie senza autocommiserazione e attribuisce quelle altrui, c'è: è il cervello dei depressi clinici.
buono.

lunedì 21 gennaio 2008

dolce notte...

sei così tenero e stupendo, quando dormi. fai un prufumo di buono che mi tranquillizza, mi ubriaca, mi stordisce e mi addormento come una bambina. sembriamo creati apposta per abbracciarci nel sonno, perchè le nostre forme sono complementari fino all'ultimo millimetro. un po' come le nostre labbra. e tutto il resto.

sabato 19 gennaio 2008

no matter how hard I try...

... a volte è davvero difficile respirare. anche quando hai motivi per sorridere sparsi tutto intorno. soddisfazioni una via l'altra. affetti consolidati. e poi arrivano le ombre del passato e ti trascinano dove non vorresti più andare, dentro cose che non vorresti ricordare, dentro pozzi schifidi e altissimi in cui ti senti claustrofobica, e le pareti sono cose che hai fatto tu, scelte che hai fatto tu, decisioni che hai preso tu, cazzate in cui ti sei lasciata trascinare tu.
I loved you with the fire red, now it's turning blue...
i frammenti di unghia che lasci nel tentativo di aggrapparti lungo la discesa sono inutilmente sprecati perchè sai che non stai davvero cadendo, che ciò che è fatto è fatto, che il respiro tornerà in pochi secondi e sarai di nuovo in aula ad ascoltare la lezione di bilanci, o in casa a riordinare l'armadio mentre una canzone ti tagliuzza il cuore a julienne.
anche l'analisi dei costi non mi risparmia il consueto parallelismo tra ciò che studio e come posso applicarlo alla mia vita passata presente e futura. diciamo che il mio passato è un costo irrilevante, in quanto non può incidere sulle mie scelte future? bè, non proprio. ma di questo concetto potrei mantenere l'idea che ciò che è fatto è fatto, va preso come tale, statico e non dinamico.
io vorrei vivere senza punti nè virgole.

venerdì 18 gennaio 2008

caro silvio, se dovessi trovarmi mollata, cornuta...

silvio_small io non sono un'adolescente urlante. primo, non sono un'adolescente; secondo, non urlo piangendo isterica quando passa il mio idolo artistico.
ma c'è silvio, però, che mi fa un effetto improbabile sui sistema nervoso. silvio produce uno stritolamento nelle mie viscere, che io non controllo.
silvio muccino è una mia debolezza pop. di silvio amo la zeppola tenerissima, gli occhioni cucciolosi e la gran voglia di fare che percepisco in ogni personaggio, la sua gestualità così normale, la sua grande somiglianza con la personalità della sottoscritta. è vero, io non lo conosco, però lo sento così e lo sento così quando lo guardo recitare. lo trovo intenso, lo trovo vero, non me ne frega un cazzo che sia vero o falso che è raccomandato perchè il fratello è regista affermato. io osservo ciò che vedo e ciò che vedo è che silvio mi convince e mi piace. molto.
ho visto il trailer di "parlami d'amore" diversi mesi fa, ormai, e ho desiderato essere già al cinema aspettando il 14 febbraio. io, naturalmente, vedrò quel film. silvio, volevo dirti, semmai ti riavessi dallo shock di aver cercato il tuo nome su google e aver trovato un blog che ti infamava e trovassi casualmente questo mio post, che io ti offro il mio stomaco ad ogni tuo film che vedo, e che se, quando ti riavrai dallo shock, io dovessi casualmente essere libera perchè cornuta o mollata, sarò qui ad aspettarti per berci un tè insieme e parlare allegramente.

martedì 15 gennaio 2008

i'm a grad student, after all

adoro quello che faccio. mi piace salire a villa la mattina e scenderne la sera. adoro osservare bologna piccolissima e ancora un po' annebbiata dalle finestre dell'aula del fuoco. se sollevo lo sguardo, vedo soffitti affrescati. tutto, o quasi, è perfettamente efficiente. la fatica non si sente. mi piace.

domenica 13 gennaio 2008

e se oggi non mi venisse in mente un titolo?

saranno le deliziose bontà vergognosamente ipercaloriche che la dolce mamy mi ha cucinato per pranzo, ma oggi più che cinica mi sento comprensiva.
ho curiosato come al solito in lidi a me interdetti e invece di godere delle piccole depressioni di persone non proprio amiche (cose ordinarie. non sono così cattiva - purtroppo) mi sono sentita empatica e un po' dispiaciuta. si tratta di depressioni che si dissolveranno, perchè legate al rito di passaggio, a tempi di bilanci (non bilanci d'esercizio, per mia fortuna). quando vedi tutto nero anche se è rosa, fondamentalmente. come dice amore mio di se stesso, io sono buona, però a volte mi piace recitare la parte di quella che non lo è, perchè - aggiungo io - forse così mi sento meno vulnerabile. e mi vedo un po' più cartola (per i non bolognesi, traduco: cool).
in effetti, il mio silenzio prolungato e la mia tendenza a non alimentare litigi e polemiche - se non quando li produco io stessa ^_^ - potrebbe far pensare che non ho le palle di affrontare discussioni e faccia a faccia. no. semplicemente, me ne tiro fuori se ritengo che non ne valga la pena. sto in silenzio, perchè ritengo che non sia costruttivo fare il contrario, non perchè non ho nulla da dire. spesso ciò produce nell'interlocutore la sensazione che io sia debole e indifesa e un'involontaria mancanza di rispetto nei miei confronti, un approfittare del silenzio che io produco scambiandolo per timidezza. boh. la mente umana è quanto di più complicato possa esistere, ed è verissimo che il sonno della ragione genera mostri. molte persone non hanno l'abitudine di accendere il cervello. poverini.

sabato 12 gennaio 2008

il modello codifica-decodifica di Umbertone Eco

ieri mi si è aperto un mondo.
una delle primissime cose che si studiano a scienze della comunicazione, quantomeno a bologna, è il modello comunicativo di umberto eco, che si chiama appunto "codifica-decodifica" (ne trovate una spiegazione dettagliata qui). il modello dice, in poche parole, che quando io emetto un messaggio, ovvero dico una cosa, la costruisco secondo i miei codici (linguistici, enciclopedici, cioè relativi a come vedo e conosco il mondo), secondo le mie aspettative, valori, credenze, desideri e così via. il mio interlocutore, nel riceverlo, fa la stessa cosa: lo decodifica secondo i suoi codici, secondo le sue aspettative, credenze, conoscenze del mondo. per comunicare efficacemente, quindi, non basta parlare un italiano corretto ed articolare frasi grammaticalmente fatte bene. bisogna immedesimarsi nell'altro il più possibile, capire come lui interpreta le cose che gli vengono dette, in base a quali codici, e produrre i propri messaggi di conseguenza. altrimenti, non ci facciamo capire. altrimenti, solo una buona dose di fortuna renderà i nostri discorsi comprensibili.
se tu sei studente di architettura, parlerai di questo argomento in modo diverso con un tuo collega o con me, giusto? se studi medicina e vuoi spiegarmi alcune cose della tua materia, non potrai dare per scontato che io sappia cosa sono e come funzionano gli amminoacidi, gli enzimi, le proteine e quant'altro, altrimenti io mi perderò per strada metà del discorso.
è un requisito di una banalità stupefacente, eppure molti (tanti) (troppi) lo ignorano del tutto.
io non ricordo se ha sempre fatto parte del mio modo di ragionare e parlare o se vi è entrato dopo che l'ho studiato. però oggi l'ho fatto mio, è automatico, non ci penso più.
l'enorme verità di questa cosa mi si è parata davanti agli occhi ieri. e mi ha flashiata.

martedì 8 gennaio 2008

curiosetta, curiosona

ma com'è che tendo a idealizzare? c'è ancora qualcosa di buono e umano in me? era meglio se avessi letto i sette capitoli di comunicazioni d'impresa che dovevo fare, invece che non leggerli? perchè ci sono ragazze belle e ragazze bruttine? perchè ritengo di appartenere al primo insieme, è presunzione o dura realtà?
questi sono alcuni degli stupidissimi interrogativi che mi pongo invece di leggere i summenzionati articoli. il fatto è che visitare certi lidi mi riempie d'ironia e autoironia!
nel senso: vedo certune realtà, spezzo l'idea ideale che avevo in testa e sono contenta e felice! poi, però, la costruzione ideale riprende forza, purtroppo. ci sto lavorando.
comunque, sono contenta del giretto. ho ricordato e stavo per intristirmi, poi ho riguardato e ho capito che non ho niente di cui intristirmi. epperò questo non mi appaga.
mi appaga il fatto che so di avere qualità estetiche apprezzabili, ma a dirlo sembro presuntuosa, a non dirlo o negarlo sembro ipocrita... lo so, invece! meglio presuntuosa che ipocrita! congiuntamente a ciò - ho letto un po' troppe dispense, oggi, e uso avverbi a sproposito - mi sento viva intellettualmente, mai paga delle versioni ufficiali e sempre desiderosa di vedere cosa c'è dietro (al kinder cereali). tutto ciò per aver correttamente riclassificato un bilancio, o forse per saper ancora fare le versioni di greco come in terza liceo, cioè da nove? non saprei. l'annosa questione "meglio ipocrita o presuntuosa?" troverà altro spazio in queste pagine.
l'altro giorno mettevo a posto le cosine contenute nel mio pazzo cellulare. ho trovato delle cose assurde, delle note che mi ero scritta per non dimenticare i momenti, alcune delle quali mi hanno fatto sorridere di gusto, altre che hanno prodotto un sorriso molto amaro e qualche brivido doloroso. ma sono divertenti lo stesso, tipo:
«Si chiama posizione del missionario perchè dovrebbe portare sollievo laddove spesso c'è desolazione e fame»
«la cosa più carina che ho fatto per una donna come cavaliere è cavalcarla» (da Radio DeeJay)
«Io sono solo una ragazza incasinata che cerca la sua pace mentale» (da "Eternal Sunshine of the Spotless Mind")
e altre amenità, lettere d'amore, messaggi di innamorati anorgasmici, annotazioni su follie commesse, freddure da pagina centrale di topolino. ogni tanto mi piace ricordare alcune cose, quando non si tratta di cose di cui mi pento.

lunedì 7 gennaio 2008

attenzione: questo post spoilera "HP e i Doni della Morte"

...quindi, se non hai già finito di leggerlo o non hai nemmeno iniziato ma ne hai l'intenzione, non leggere questo post. e se leggi lo stesso, non prendertela con me, poi. io ti avevo avvertito.
comunque. Piton è l'idolo e io lo sapevo. ammetto che la mia fiducia ha traballato e ad un certo punto è miseramente e completamente crollata, ma la speranza non si è mai spenta. ribadisco: è l'idolo! solo quel geniaccio della rowling poteva inventarsi un intreccio così complesso ma al tempo stesso così fondato e credibile. che storia commovente; il bene superiore messo davanti alla propria vita da chi aveva sempre dovuto recitare la parte dello scostante, dell'antipatico, del traditore.
Silente. Silente un po' mi ha delusa. speravo in un'ammissione che non c'è stata, magari però era sottintesa e non l'ho colta. Silente ammette di aver tenuto in vita Harry perchè Harry stesso è un Horcrux, un pezzo dell'anima di Voldemort, cosicchè deve morire perchè muoia l'altro. Silente ammette di aver sempre saputo e voluto che il destino di Harry fosse quello di morire. ora, le cose sono due: o doveva essere chiaro e ovvio che Silente voleva soltanto che Harry credesse di dover morire, per consegnarsi disarmato e arreso a Voldemort e sconfiggere così la morte; oppure Silente aveva davvero predestinato Harry alla morte, e allora la cosa non mi piace, perchè è un tradimento. comunque, un'esplicita spiegazione su questo punto non c'è, nel libro, oppure c'è ma è una spiegazione incomprensibile alla Silente.
Piton è stata una grossa sorpresa, ma me lo sentivo. ho mangiato il libro in due giorni, in tutto circa 17 ore di lettura.
grazie a J.K. per questi anni di emozioni che non può comprendere chi non conosce questi libri. che non sono affatti libri per bambini, ma sono libri per adulti che sanno ancora giocare con la propria dimensione sognatrice e idealista.

domenica 6 gennaio 2008

l'epifania, che tutte le feste si porta via

«l'uomo Del Monte nel contesto socioculturale del nord del mondo era considerato il garante della qualità dei frutti esotici, nei paesi da cui tali frutti provenivano era considerato l'emblema di un sostema di sfruttamento in cui se la multinazionale Del Monte non "diceva sì" portava alla rovina gli agricoltori i cui frutti venivano rifiutati».
cose di comunicazione d'impresa che si studiano la sera della befana, per fare pausa da Harry Potter. non mi sono ancora rincretinita, ma mi rincretinisco se dopo 555 pagine in meno di 24 ore non penso a qualcos'altro, del resto sono quasi alla fine e i punti cruciali non voglio perdermeli.
Piton vigliacco. McGranitt rulez.
Harry non devi sempre fare tutto da solo.
Pix ti amo (e Pix è rigorosamente un personaggio di HP!).

venerdì 4 gennaio 2008

riflessione della sera (non questa sera)

ho riflettuto, ebbene sì. è una riflessione che faccio da alcuni giorni ma mi sovviene mentre sono nel lettino, che prendo sonno, perciò me ne dimentico dormendo e la mattina è già andata.
se in passato avessi reagito meno rabbiosamente, con meno violenza ad alcuni fatti, non sarei passata dalla parte del torto. invece ho fatto il grande salto. il dolore è un argomento più convincente della rabbia, ed è certamente più rispettabile.
è andata com'è andata.

mercoledì 2 gennaio 2008

memoria che fa cilecca...

ho sempre molti pensierini che frullano in testa e penso spesso "appena vado al computer lo scrivo sul blog" ma, poi, regolarmente me ne dimentico e così butto tante parole al vento. mannaggia!
è bellissimo vedere "la spada nella roccia" il primo dell'anno.
è splendido anche tutto il resto della giornata passata ieri, un pot-pourry di quello che io sono: un momento piango disperata - da ansia d'abbandono - appiccicandomi come una cozza alla mia ancora di salvezza, l'attimo dopo mi tramuto in una donna con occhio di triglia sexy, dopodichè torno bambina e canto hockety pockety accompagnandolo con buffi movimenti.
buon anno nuovo a tutti. :o)