venerdì 11 dicembre 2009

What if...

Odio quando qualcuno fa vacillare le mie (poche) certezze. Siccome sono poche, appunto.
Sono poche anche le volte in cui cerco di impormi o di affermare, quantomeno di non far affondare, la mia idea. Perchè ne sono così convinta che, se sei tanto arrogante da non prenderla nemmeno in considerazione, non vale la pena discuterne con te.
Dunque, checchè mi si dica, questa volta non ho fatto nulla di male se non essere eccessivamente disponibile e sperare che questo gesto fosse ricambiato (Tranquillo è morto inculato, come tutti sanno... anche BuonoEGentile è morto inculato, ma non tutti lo sanno).
Siccome bisogna sempre prima guardare nel proprio giardino e poi criticare quello altrui, idea su cui concordo, sono qui per dire: "Miseriaccia, ho già pulito, diserbato, riqualificato, spolverato, ricoltivato il mio giardino e adesso sto fucking criticando quello degli altriii!!" (essere anglofona, alla Debra Morgan, mi aiuterebbe a evitare frasi cacofoniche come quella che precede).
Detto questo, mi è sorto un terribile dubbio.
Sono sempre stata secchioncella, quantomeno studiosa per prendere il bel voto, quante ore di studio non importava purchè il risultato fosse confortante come lo desideravo. Puntualmente ottenevo quello che volevo.
Cosa mi succede adesso? Io non ho voglia di lavorare. Sono una che non ha voglia di lavorare?
Preferisco sempre la vacanza al lavoro, il che è piuttosto ovvio, ma per capire il mio caso provate a esasperare il concetto. Io vivo nell'attesa delle vacanze, ecco. O del weekend.
Un tempo ero studiosa e mettevo tutto il mio impegno e mi piaceva perchè mi faceva sentire a posto con la coscienza, soddisfatta di me, in pieno controllo della situazione.
Non sarò mica cresciuta come una che non ha voglia di fare un cazzo, vero?

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