mercoledì 21 novembre 2007

Un anno fa: 20-11-06

Inizio da qui, giacchè altrimenti il blog è vuotino, una sorta di "amarcord", di "come eravamo", reso possibile dall'archivio dei miei post sul blog di windows messenger. Cose che non inserisco qui solo per riempire, ma che mi fa bene rileggere, perchè mi rendo conto che anche se le ho scritte io, sono cambiate tante cose e mi sembra di leggere lo scritto di un altro. Vorrei fare di questi "amarcord" un appuntamento fisso del blog, mi sembra una cosa carina.
Inizierei in questo modo: un anno fa (più precisamente un anno e un giorno, il 20 novembre 2006), scrivevo questo:

ascolto una canzone che ascoltavo tempo fa. tanto tempo fa. tento di cantarla, ma la voce si strozza e per una volta non è commozione. sono le sigarette dei giorni scorsi, i residui del raffreddore e la stanchezza.
ho il palato strinato dalla pasta sfoglia incandescente e credo che tra poco me lo strapperò a striscioline.
ho perso il controllo dei muscoli della parte inferiore del mio corpo, tanto che non so più come si tira la punta del piede. piede molle uguale ballerina scadente uguale regresso terribile al corso principianti, se non mi sbrigo a ritrovare la punta dei miei piedi. tra l'altro, le sigerette rendono i miei muscoli legnosi in tre giorni. terribile.
ho perso il controllo di un po' di cose, devo dire.
spendo soldi come fossero granelli di polvere. e non ne ho tanti, aggiungerei. bevo come un aspiratutto, almeno due consumazioni per locale (il che non sarebbe affatto un problema, in sè: non mi ubriaco e non guido. però però). non dormo mai prima delle due, non mi sveglio mai se non dopo dieci ore di sonno.
direi che invece di riposarmi dopo un esame pesantissimo, ho fatto in modo di stancarmi di più.
sei ottima, vale. sei intelligente, sei forte.
da ricordare, la coppia di cioccolate calde squisite con panna con cui io e il mio chitarrista ci siamo sollazzati ieri pomeriggio, mentre parlavamo di musica visionaria e di creatività personale.
e lo strano effetto delle felpe con cappuccio altrui, se indossate in un locale semideserto illuminato solo da candele con originali tavoli di legno scuro da amanuense medievale. molto "nome della rosa", molto effetto loquacità incontrollata, il che non sarebbe strano per quanto mi riguarda, se non fosse che discorro di temi universalistici come il contrappunto (concetto che implica l'analisi di una situazione attraverso la relazione con il suo opposto). dopo un cuba libre bello carico e una warsteiner piccola.
e a proposito di questo, ricordo giusto una maglietta in un armadio.
poi vabbè, il pensiero si sposta. me e l'armadio, me e la scrivania. me e il copyright sulle mie espressioni temporali che dilatano il tempo da tre mesi a tre anni.
e poi spengo il cervello, così non penso più. che è meglio.
chocolate rulez.

1 commento:

  1. Eh no e com'è che io non sapevo dell'esistenza di questo blog???? Non va mica bene!!!!! Ti chiamo stasera l'in bocca al lupo tesoro

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