domenica 16 marzo 2008

in my place...

ho fatto un altro di quei sogni che tanto ho disprezzato negli ultimi due anni. che mi fanno svegliare angosciata, nervosa, perchè mi mettono paura. ci sono dentro dei mostri con la faccia di una persona e il ruolo di un'altra, il che di solito indica delusione e scoperta di parti di queste persone che non conoscevamo. o non credevamo esistessero.
un incubo, in sostanza, nel quale ho riversato tutto.
la cosa fondamentale, comunque, è l'angioletto con cui ieri sera ho riso tantissimo. riso, parlato, chiacchierato, tentato di vedere un film senza il software adatto. e nessuna canzone risuonava nell'aria o nella mia testa, perchè il film era esilarante (al limite del ridicolo), perchè le coccole sono belle, perchè ci vogliamo un gran bene. grazie... come al solito, i veri amici si vedono nel momento del bisogno massimo... e io ne ho più di quanti credessi.
tuttavia, stamattina mi assale l'angoscia. ma come mai ho un'autostima così scarsa? perchè non riesco a credere a frasi come "sei una ragazza splendida e piena di vita"? perchè risulta così difficile capire i miei meccanismi? a volte temo che il mondo funzioni al contrario. che essere troppo buona significhi che fai parte dei cattivi e viceversa. che si faccia parte dei cattivi anche se si possiede fedeltà e devozione, perchè il trend è "tradire a coscienza pulita".
ne ho parlato con l'annina l'altro giorno: partirò, perchè non ho radici, nè motivi che mi tengano qui. anzi, questa città inizia a starmi stretta, inizio a odiare persino la strada di casa. appena finito il master saluto tutti e me ne vado a costruirmi la carriera, lontano da qui, in un luogo che non mi conosca e non mi giudichi. in cui ci sia spazio per me.
strano che proprio io, abitudinaria e pigra, faccia questo discorso. che mi prenda la briga di ricominciare da zero altrove. non strano, invece, se si pensa alla nausea che questo posto mi dà ogni giorno, che questa vita incatenata mi dà ogni giorno, alla delusione che provo, con intervalli di gioia e felicità e speranza... forse è voglia di diventare finalmente grande e responsabile. forse è solo che qui ho poche prospettive di carriera. forse è che niente mi trattiene.
è che io non capisco come va il mondo, perchè ho dei principi solidi che non s'incastrano con il cinismo e la fredda lucidità di molti. anch'io so essere cinica e lucidamente fredda (chiasmo), ma non vedo come questo possa migliorarmi.
sarà per questo che fatico a farmi una ragione di tante cose.

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