martedì 25 marzo 2008

è tardi. vado a letto. buona giornata, domani.

scrivevo. e Dio solo sa quale giro dell'oca mi ha portato dal mio blog, al suo, al tuo, a quello di lei, nuovamente al mio, stavolta quello vecchio. dove scrivevo del mio grande amore. di quel grande amore. dei miei progetti per quel grande amore. dell'amore enorme che poi mi ha buttata nel cesso senza ascoltarmi. perchè, in fondo, grande amore non era (alibi mio?).
Dio mio, che voglia di amare ho. che voglia di innamorarmi riamata. che voglia di innamorarmi di nuovo. che voglia di fare progetti, che voglia di concretizzarli, che voglia di addormentarci insieme in un letto che si possa definire "nostro", oppure anche tuo ma in cui io mi senta a casa, e svegliarci insieme e preparare la colazione e mangiare i biscotti buoni e sapere che non sei lì, nel mio letto, per caso, che non abbiamo solo dormito l'uno accanto all'altra, che abbiamo voglia di costruire, che esiste un futuro, che di nuovo c'è un occhi-negli-occhi-cuore-nel-cuore, come quello che mi piaceva tanto.
altrettanto appassionatamente, cazzo, ammetto che non è il momento. che al momento la mia carriera è sul piedistallo. che è il momento decisivo in cui non devo farmi prendere dal panico e devo convincermi - giacchè, comunque, è vero - che posso spaccare così come sono, perchè, in fondo, è quello che ho sempre fatto ovunque (centodieci docet), e che non è l'amore per/di qualcuno a darmi valore. per quanto, ho visto, piccole parti di me amano per sempre le persone che sono state importanti. e non sono convinta che sia un bene.
tutto ciò è una grossa sfida. che vincerò, come ho sempre fatto pur lamentandomi durante tutto il percorso. vado a milano, vado a new york. dove mi mandano, vado.
se fosse con te, la sfida sarebbe più bella. non più facile, nè con più senso; solo più bella e avvincente.
postilla: pizza con girls. e girls, vi voglio bene. sono imbranata e non so dimostrarlo, ma è così.
postilla 2: oddio, quante cazzate sto scrivendo in chat, aiuto. dovrei dormire, forse èmmeglio. tornare sobria all'istante. sto scrivendo troppe verità.

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